IL DITO DI BIDEN, JO PER GLI AMICI

DI MARIO PIAZZA

 

Quanto sarebbe piaciuto alla nostra Lilli sentire parole di consapevolezza europea alla Macron uscire dalla bocca di Draghi in quei pochi minuti di convenevoli in poltroncina offerti ai media davanti al caminetto francese Luigi XVI, simbolicamente spento.
E’ come quando a una festa una bella ragazza colpisce la nostra fantasia, scatta quel famoso “wishful thinking” che ci fa confondere un’occhiata casuale per un ammiccamento, un saluto distratto per una promessa di piacevoli sviluppi, una formale educata gentilezza per la certezza di un posto speciale nei suoi pensieri.
Io che di Draghi non sono innamorato affatto ho visto invece ciò che era logico aspettarsi: un cagnolino scodinzolante davanti al suo padrone: seduto… a terra… dammi la zampa. Davanti a lui l’addestratore compiaciuto dall’obbedienza che contraccambia con una grattatina sul collo, qualche complimento sperticato e magari anche un biscottino.
Certo, erano solo cinque minuti di conversazione formale “pro media sua”, ciò che davvero si sono detti dopo lo vedremo nei fatti delle prossime settimane e potrebbe persino essere molto peggio.
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