IL 9 MAGGIO 1978 VENNE RITROVATO IL CADAVERE DI PEPPINO IMPASTATO

DI SEBASTIANO ARDITA

 

Il 9 maggio 1978 venne ritrovato il cadavere di Peppino Impastato.
Peppino fu dilaniato con una carica di tritolo per il suo impegno contro la mafia, ma la vera ragione della sua morte fu coperta per anni dal depistaggio e dalla calunnia. Volevano farlo passare per un terrorista – morto in modo accidentale mentre preparava un attentato – mentre invece era un eroe che si opponeva ad un sistema di potere politico-mafioso.
Per capire quanto grande fu il suo amore di Giustizia basterà ricordare che “il padre Luigi era stato inviato al confino durante il periodo fascista, lo zio e altri parenti erano mafiosi e il cognato del padre, Cesare Manzella, era il capomafia del paese, ucciso nel 1963 in un attentato con una Alfa Romeo Giulietta imbottita di tritolo.”
Peppino – esempio straordinario di coraggio di onestà e di pulizia – si oppose al padre e trovò il sostegno della madre, Felicia Bartolotta. Poi sfidò apertamente il boss Gaetano Badalamenti.
Oggi è una voce che grida ai ragazzi delle periferie, ai poveri arruolati senza speranza nella fila di cosa nostra, ai figli degli stessi mafiosi ai quali la società-bene dovrebbe dedicare impegno, tempo e attenzione.
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