IO CHE HO AMATO LA RUSSIA

DI LIDANO GRASSUCCI

 

Vedo nel circo Barnum della televisione filorussi che è tutto colpa della Nato, filo senza filo che ci sarebbero santi e demoni.

Io, confesso, ho amato la Russia, come l’amava mio padre e mio nonno non era da meno. L’amavo nonostante l’odio dei gulag, delle invasioni, della pace falsa come una banconota da tre euro. L’ho amata da menscevico,. definendomi in russo per rispetto ad un moto rivoluzionario che doveva cambiare il mondo invece fece scempio dell’umanità in quel mondo.

Ma restava forte l’ammirazione per quella svolta di dignità davanti al resto del mondo che restava ingiusto e indegno. Dicevo a me che se un giorno i preti avessero trovato cosacchi ad abbeverare i cavalli proletari nelle loro nobili fontane il mondo avrebbe detto agli umili che tutto poteva cambiare. Che potevamo vincere paure che per secoli tenevamo dentro.

Menscevico, che vuole non tutto ma qualche cosa, anche meno del suo diritto ma già tanto davanti l’ingiustizia presente e tra quel meno e avere tutto il costo in più era la libertà.

Ho amato la Russia nonostante la mia ragione la combatteva, ma oggi quando sento un ministro russo, Sergej Viktorovič Lavrov , dire che Hitler aveva origini ebraiche e che la shoah è stata una guerra interna al mondo ebraico, inorridisco. No, no, io odio questa persona, il mondo che rappresenta, la parola che usa. Questo non è una persona,

6 milioni di “suicidi”? 250 mila bambini “suicidati”?

Rispetto a Lavrov preferirei l’inferno eterno ad un minuto di quel che è lui  per quel che ha detto. Per quello che fa, che giustifica.

La Russia era una “santa madre”, ma ha partorito demoni inimmaginabili. Ha perduto la pietà, è diventata non matrigna ma strega, è diventata malvagia senza umanità. Una madre che fa morire 20.000 dei suoi figli per la terrà che non è dei popoli, non è delle linghie, ma dono di Dio agli uomini tutti è non madre.

Ho amato la Russia, ora mi fa paura.

 

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