MA GUARDA CHE STRANEZZA

DI LEONARDO CECCHI

 

In Spagna lo scorso anno il governo socialista di Sánchez si era messo in testa questa “assurda follia”: fare una riforma del lavoro che riducesse le tipologie di contratti e favorisse quelli a tempo indeterminato. Incentivando, quindi, forme di lavoro stabili. Anche con risorse.
E che è successo dopo questa pazzia?
Più 164mila contratti a tempo indeterminato in tre mesi, a discapito di quelli a tempo determinato. Con un record complessivo di 12,8 milioni di persone ora stabili (non hanno mai avuto cifre così alte). Tutto in tre mesi. E non lo dice il pasdaran di turno, ma l’INE, che è l’equivalente del nostro ISTAT.
Con buona pace dei liberisti nostrani, a quanto pare se incentivi il lavoro stabile questo arriva. A quanto pare, se togli gli strumenti di sfruttamento come contratti al limite da servitù della gleba, le stabilizzazioni arrivano.
Altro che robe come lavoro dinamico, moderno, fluido, liquido e volante. Che son scuse, vigliacche, per allargare il precariato e rendere le persone più fragili, quindi più ricattabili. Che son scuse di chi poi si lamenta se gente alla fame per un mercato del lavoro spesso vergognoso ricorre a sussidi.
Bravi ai socialisti spagnoli.