MORIRE PER L’UCRAINA

DI MARIO PIAZZA

 

Non so voi, ma io ne farei volentieri a meno.
E piantatela di dire sciocchezze, nessuno di noi sta correndo in soccorso di una fanciulla indifesa caduta nelle grinfie di un orco stupratore. Vorrebbero farcelo credere perché è più facile gettare via tutto sentendosi una specie di Lancillotto che non un povero coglione sulla cui testa volano alti gli interessi dei potenti, ma non è così. Non siete bambini che credono alle favole e neppure ragazzotti gonfi di testosterone da sfogare con un mitra in mano anziché tra le lenzuola o sui sedili ribaltabili delle Cinquecento di una volta.
Siete gente normale che ha vissuto e sta vivendo la propria vita con la fatica quotidiana, con qualche gioia e parecchi dolori, gente che giorno dopo giorno ha prodotto figli, nipoti, idee, affetti e che se è stata fortunata si è conquistata un pochino di spazio sereno fatto di cene in famiglia e di brevi vacanze a prezzo fisso, di una giornata allo stadio o di una pizza con chi ci vuole bene.
E’ questo che ci chiedono di buttare via, ma non fatevi fottere.
A chiedercelo non sono i profughi disperati, gli anziani distrutti, i bambini terrorizzati e le persone sanguinanti di Ucraina.
A chiedercelo sono gli artefici di questo disastro.
A chiedercelo, anzi a imporcelo, è gente col culo al caldo come Putin, Biden o Johnson.
Gente che da molti anni ha scelto l’Ucraina per i propri giochi di potere o anche soltanto per gareggiare a chi ce l’ha più grosso o a chi sputa più lontano.
Hanno deciso di impoverirci o magari di ammazzarci tutti? Non possiamo impedirglielo ma che almeno lo facciano senza provare a prenderci per il sedere.
Ce lo dicano che siamo carne da macello, altro che Lancillotto.