GOLAZO – NAPOLI, E’ TEMPO DI RIFLESSIONI

DI ADOLFO MOLLICHELLI

 

Napoli città partigiana è passata alla storia per le 4 giornate, il Napoli passerà alla storia minima del calcio per gli 8 minuti di Empoli. E per tanto altro ancora: ammutinamenti, contenziosi, ritiri permanenti anzi no perché alberghi liberi non ve ne sono, e allora in serata tutti a cena, mi viene in mente la cena delle beffe, per approfondire i temi di un flop inatteso tra chi sogna da tempo la casetta in Canada, chi s’è perduto tra i pali della speranza, chi ha in testa la cresta gialla e la prossima destinazione in terra inglese, chi sa già che non farà più parte del progetto.

Che cosa si diranno tenendo davanti un piatto di spaghetti al filetto di pomodoro e una bistecca ai ferri? Queste seratine insieme fino all’evento con il Sassuolo a che cosa approderanno?

Piangersi addosso non servirà a nulla. E non credo che sia a rischio la zona Champions, anche se non si può dare per scontato che questa squadra a brandelli ritrovi freschezza atletica e ferrea motivazione. Il pensiero fisso di Aurelio Primo è entrare nelle big d’Europa, più per soldi che per onore e gloria. Altrimenti avrebbe tuonato qualcosa, i comunicati stampa no, per carità, rasentano la comicità (ma chi li scrive?), dopo la sconfitta con la Fiorentina ed il pari con la Roma che hanno scritto la parola fine al sogno tricolore. Un’occasione irripetibile fornita dall’asimmetria del calendario e dalle traversie che hanno toccato anche le due milanesi e soprattutto la Madama.

La probabilità altissima di centrare il terzo scudetto vanificata da un finale di torneo che si sta evolvendo sulla trama di un giallo alla Dario Argento. Una colpa che va divisa tra tutti in egual misura: presidenza, allenatore, staff medico, giocatori.

Il presente è una bolla, una placenta in un ventre materno. Che impone, però, lucidità di scelte in chi ha tra le mani il bastone del comando (brutta espressione ma non trovo di meglio).

“E’ il miglior allenatore che abbia mai avuto”, disse Aurelio Primo qualche tempo fa di Spalletti. L’aveva detto anche di Benitez, Ancelotti, Sarri, Gattuso. Prevedo che il primo a saltare sarà il certaldese. Una storia vista e rivista. Senza che si sia imparato mai nulla.

 

Da: Napoli Magazine