“CI STAI?” ANCHE QUESTO E’ IL MONDO DEL LAVORO, OGGI…

DI LEONARDO CECCHI

 

Il giorno dopo averla violentata le aveva dato altri 30 euro. “Volevo farle un regalo”, disse l’imprenditore.
Giulia, nome di fantasia, faceva la lavapiatti nella sua struttura ricettiva del bergamasco. Precaria, sfruttata a 20 euro al giorno. Il titolare l’aveva violentata promettendole poi di stabilizzarla, se oltre a quella prima volta ne fossero seguite altre e se non avesse detto niente sulla violenza. Una violenza così forte da produrre 2 mesi di prognosi e un ricovero all’ospedale.
«Se ci stai ti faccio il contratto», le aveva detto.
Giulia non c’è stata e ha denunciato l’uomo. Oggi si è preso 6 anni di carcere, in Cassazione.
Il mondo del lavoro, in Italia, è spesso qualcosa di abominevole.
E il suo essere abominevole è alimentato da gente che continua a dire che farsi pagare è uno sfizio e che la gente che ha davvero voglia di lavorare non deve pretendere niente.
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