UNA GUERRA PIENA DI PALLE

Risponde PAOLO DI MIZIO

Caro Di Mizio,
Vedo tanta propaganda di russi e ucraini. Ma le bugie servono a vincere la guerra?
Isa Torrisi

 

Gentile lettrice,
non so chi vincerà sul campo, ma è un fatto che il vincitore dell’Oscar per il film di guerra è l’Ucraina. Ritirerà il premio Volodymyr Zelensky per conto della Zelensky & Cia Productions.

La trama è liberamente tratta da fatti reali, trasformati con geniali tocchi di fantasia. L’ultima scena è il missile che piomba mentre in Ucraina è in visita Ursula von der Leyen. Sul rudere del missile c’è la scritta in russo “Per i bambini”. Chissà come, quell’arnese da 2 tonnellate caduto in un’aiuola fa meno danni all’erba dei tacchetti di un calciatore, ma nella scritta è ben riconoscibile la calligrafia di Putin.

Tante le scene mozzafiato: dall’indimenticabile bombardamento sulla centrale atomica (mai avvenuto) alle centinaia di morti nelle strade di Bucha che nessuno aveva visto per 4 giorni.

Ma la scena più coinvolgente è quella dell’ospedale pieno di donne gravide, tra queste la famosa blogger Mariana Vishegirskaya, fotografata mentre fugge in vestaglia. In seguito lei racconta che non ci fu alcun attacco russo: “Sono stati i soldati ucraini a occupare l’ospedale. Con loro c’era un cameraman”.

Replica la Zelensky Productions: “Mariana è costretta a dire così perché è ostaggio dei russi”. Però il giornalista italiano Giorgio Bianchi la raggiunge a casa sua: “Macché rapita dai russi! Sono qui con mio marito e confermo tutto”.

Insomma un crimine di guerra ucraino (nascondere soldati in un ospedale) trasformato in un crimine di guerra russo. Geniale. Oscar anche per il miglior crimine fasullo.