UCRAINA, BOMBA USA IN EUROPA

DI ENNIO REMONDINO

 

Da domani fino a giovedì il segretario di Stato americano Antony Blinken insieme al ministro della Difesa Lloyd Austin a Bruxelles per discutere con le autorità europee, di Iran, Afghanistan e, non proprio da ultima, Ucraina. Sempre domani il ministro della difesa Usa incontra la collega tedesca. Primo approccio diretto Washington Berlino proprio sul fronte difesa, solo per caso?

Scrivi Ucraina Donbass, leggi gasdotto

Priorità Usa, bloccare il progetto del gasdotto Nord Stream 2 tra la Russia e la Germania, attraverso il Mar Baltico. Il gasdotto, che bypassa l’Ucraina e le toglierebbe le prebende dei gasdotti dalla Russia, e i rubinetti strategici di possibile ricatto. Versione statunitense più ‘politicamente corretta’, il gasdotto subordinerebbe l’Europa alla Russia in termini di energia. L’opera gigantesca è completata al 96% e Washington deve tentare il tutto per tutto se vuole bloccare quella decina di chilometri ancora da ultimare. E le improvvise e rinnovate tensioni nel Donbass ucraino potrebbero ‘aiutare’.

Poi l’ipotesi Ucraina nella Nato

Domani è previsto anche un incontro tra il segretario generale Nato, Jens Stoltenberg, e il ministro degli esteri ucraino, Kuleba Dmytro al quartier generale nella capitale belga. Il ministro, poi, prenderà parte a una riunione della Commissione Nato-Ucraina. Un primo passo avanti come chiesto da Kiev. «Gli Usa sono “buoni amici”, ha dichiarato l’ex comico presidente alla tv ucraina, “ma il presidente Biden deve fare di più se intende offrire protezione”.  Detto ufficiosamente non troppo: armi, soldi e sostegno diplomatico.

Washington ascolta, ma non può ignorate altre conseguenze.  “Possiamo solo esortare Washington ad adottare un approccio più responsabile a questo grave problema, a non intensificare le tensioni”, dal ministero esteri di Mosca.

Sul fronte militare intanto

“Defender Europe” Usa Nato con 15 mila soldati su a giù per l’Europa, sino ai confini diretto con la Russia.  “Caccia F-16 Usa, inviati dalla base di Aviano, sono impegnati in Grecia, dove ieri è iniziata l’esercitazione Iniochos 21. Il 510th Fighter Squadron, aerei da attacco nucleare quelli impegnati dalla US Air Force in Grecia, che ha concesso nel 2020 agli Stati uniti l’uso di tutte le sue basi militari”, ci ricorda Manlio Dinucci. All’Iniochos 21 partecipano anche cacciabombardieri F-16 e F-15 di Israele ed Emirati Arabi Uniti. L’esercitazione si svolge sull’Egeo a ridosso dell’area comprendente Mar Nero e Ucraina, dove si concentra la maxi esercitazione Defender-Europe 21 dell’Esercito Usa.

Europa una grande piazza d’armi

Il presidente del Comitato Militare della Nato, il britannico Stuart Perch capo della Royal Air Force, incontrando a Kiev il presidente Zelenskyy e il capo di stato maggiore Khomchak, ha dichiarato che “gli alleati Nato sono uniti nel condannare l’illegale annessione della Crimea da parte della Russia e le sue azioni aggressive nell’Ucraina orientale”. La versione secondo cui sarebbe stata la Russia ad annettersi con la forza la Crimea, ignorando il referendum che decise di staccarsi dall’Ucraina. Il problema dei secessionismi buoni o cattivi a convenienza: Kosovo si, Crimea no. Per non parlare della Catalogna.

L’Ucraina e i suoi amici

Il governo ucraino ha interrotto le trattative  sulla applicazione degli accordi di Minsk (garante mezza Unione europea) col pretesto che rifiuta di andare a Minsk non essendo la Bielorussia un paese democratico. Allo stesso tempo le forze di Kiev hanno ripreso gli attacchi armati nel Donbass. Il capo di stato maggiore ucraino Khomchak, ha dichiarato che l’esercito di Kiev “si sta preparando per l’offensiva nell’Ucraina orientale” e che in tale operazione “è prevista la partecipazione di alleati Nato”.

Antony Blinken di origine ucraina

Sarà un caso che  il conflitto nel Donbass si è riacceso quando, con l’amministrazione Biden, ha assunto la carica di segretario di Stato Antony Blinken. Di origine ucraina, che -utile ricordarlo- è stato il principale regista, certamente sostenitore dei disordini di piazza Maidan, allora nella veste di vice-consigliere della sicurezza nazionale nell’amministrazione Obama-Biden. Le dichiarazioni dei vertici militari di Kiev di una offensiva col sostegno Nato sono esplicite.

Con Mosca costretta alla scelta tra il lasciar massacrare le popolazioni russe del Donbass, o intervenire militarmente in loro appoggio. La miccia di una bomba nel cuore dell’Europa.

Di Ennio Remondino

 

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