IL DISERTORE

DI MARIO PIAZZA

 

La questione non si porrà comunque vadano le cose grazie al cospicuo numero di anni che mi porto sul groppone ma voglio fare lo stesso una pubblica ammissione:
Se fossi chiamato a combattere per questa Europa, o per questo Occidente come molti chiamano enfaticamente la nostra parte di mondo, io diserterei.
Non sono un eroe ma neppure un vigliacco. Non ho alcuna repulsione per le armi e per le divise. Non ho una particolare avversione per la disciplina e per le gerarchie militari. Non ho neppure la velleità di estendere la mia vita in eterno e come tutti gli atei temo la sofferenza ma non la morte.
Detto questo, se proprio dovessi mettere in gioco la mia esistenza sarei disposto a farlo per le persone che amo e persino per i miei cani, forse lo farei anche per persone estranee e animali sconosciuti ma certamente non potrei e vorrei farlo per difendere fumosi ideali che per tutta la mia esistenza ho visto contraddire se stessi appena se ne è presentata l’occasione.
Io mi chiamo fuori, cari Biden, Johnson, Letta e compagnia cantante.
Siete voi i guerrieri del Vietnam e del Kossovo. Siete voi gli aguzzini di Guantanamo e della Libia. Siete sempre voi che non alzate un dito davanti a quella decina di milioni di persone che ogni anno muoiono per fame ma che siete sempre prontissimi ad posare quello stesso dito su un grilletto sparando a casaccio per difendere non le persone ma le vostre mega-imprese e mega-banche.
E allora vi dico che quel dito potete cacciarvelo nel naso o magari altrove, io mi darei alla macchia e venitemi a prendere se ce la fate.
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