TRASCINATO IN TRIBUNALE E CONDANNATO PER 25 EURO

DI LEONARDO CECCHI

 

Venticinque euro. A Mario, nome di fantasia, quei venticinque euro di prodotti sottratti in un supermercato sono costati una condanna in primo appello. Inchiodato addirittura per “destrezza” nel furto.
La “destrezza” di un pensionato trapanese che vive da solo con una pensione ridicola, come centinaia di migliaia di altri pensionati, e non, in questo Paese. E che per fame ha fatto quello che non aveva mai fatto prima: sottrarre in un supermercato qualcosa da mangiare. Per sopravvivere.
L’hanno trascinato in tribunale, hanno rifiutato l’offerta di ripagare quanto sottratto. E l’hanno condannato in primo grado. Solo oggi, in appello, è stato assolto perché – vivaddio, la giustizia si è resa conto che vive di una miseria.
Pensate al costo di tutto questo.
E pensate a quanti, in Italia, vivono questa condizione. La povertà assoluta, che riguarda 5,6 milioni di persone. Il 10% della popolazione, che non ha accesso a pasti regolari.
Fare qualcosa non è doveroso, è sacrosanto.
Per questo il mese scorso abbiamo lanciato il Comitato per il Reddito alimentare: l’obiettivo è far realizzare questo strumento allo Stato. Non eroga denaro, ma generi alimentari tratti dall’invenduto della GDO, enorme.
Se lo vuoi sostenere, puoi farlo qui: https://www.reddito-alimentare.it/sostieni/