DRAGHI: FAREMO TUTTO CIO’ CHE E’ NECESSARIO PER SOSTENERE FAMIGLIE E IMPRESE, DOVE E QUANDO?

DI BARBARA LEZZI

 

Draghi ha parlato: “faremo tutto ciò che è necessario per sostenere famiglie e imprese”.
Peccato che lui e Franco abbiano fatto l’elenco delle cose già fatte senza precisarne la grave insufficienza.
Peccato che gli ipocriti leader continuino a sventolare la bandierina dello scostamento di bilancio per poi gareggiare tra loro per arrivare per primo a dire che il governo è al sicuro, che nessuno lo metterà in discussione malgrado sia ormai chiara e collaudata la strategia dilatoria draghiana.
Si prendono in giro da soli? No, prendono in giro gli italiani che sono in affanno, che vivono urgenti e profonde difficoltà e che subiscono l’equilibrismo becero della politica che rinvia a nuovi approfondimenti, che rimanda a cabine di regia, che sposta in avanti ogni eventuale valutazione e che, alla fine dei fatti, sta tragicamente ferma e non assume decisioni.
Quando Draghi era alla BCE invocava e suggeriva le politiche fiscali ai governi. Ora è lui al governo. Possiamo capire qual è la sua idea sulla politica fiscale? Cosa intende fare per aiutare efficacemente il sistema produttivo in ginocchio e le famiglie oppressi dai rincari e dai debiti che non riescono a pagare? Di sicuro c’è che avrebbe già dovuto fare tutto il necessario, sono 4 mesi che i cittadini, attraverso le associazioni di categoria, chiedono gli interventi necessari ma oltre a qualche pannicello caldo non si è visto niente di utile.
Sarebbe interessante sapere da Draghi come crede che si possa sostenere la crescita, salvaguardare il PIL se continua a lasciar compromettere la salute del mondo produttivo.
Draghi può tirare dritto tranquillo, dorme su comodi cuscini perché la maggioranza che lo sostiene è disposta a tutto pur di tutelare se stessa ma non ha il coraggio per indurlo ad occuparsi del Paese. Nella triste realtà, le forze politiche non hanno nessun interesse a disubbidire o a reagire alle minacce di Draghi. D’altronde, ormai, si può dire tutto e poi chiedere scusa e confessare di aver sbagliato o di aver ingannato con promesse in cui non si credeva.
Sono anni e anni che si va avanti così.
Si vota la Fornero ma si dichiara di non esser d’accordo.
Si vota il jobs act e si dichiara che non va bene.
Si vota la Cartabia e si dichiara che poi si cambierà.
Si vota l’invio delle armi in Ucraina ma si dichiara di non concordare.
Gli smidollati sono disposti a tutto ma la buona politica non dovrebbe esserlo.