E LA CENSURA CONTINUA…

DI BARBARA LEZZI

 

Toni Capuozzo e gli altri.
È una marea che non si ferma, sono stati scardinati gli argini della decenza e del pudore per fare spazio alla censura, alla denigrazione, agli editti.
Si vuole ritirare il Premio Ischia a Toni Capuozzo perché, secondo l’associazione socio-culturale PAS che ne chiede la revoca, Capuozzo sarebbe pro Putin.
C’è un insopportabile clima di caccia alle streghe verso chiunque abbia e avanzi dei dubbi. Non entro nel merito delle dichiarazioni di Capuozzo perché ognuno di noi è libero di costruire la propria opinione ma è inquietante la debolezza sistemica dell’informazione e della politica che ha necessità di silenziare, anziché affrontare con risposte puntuali, coloro che non si accontentano di una verità di massa ma che si fanno alcune domande.
Leggo spesso e con interesse gli articoli e i post di giornalisti che la guerra l’hanno vista davvero e non dalle scrivanie. Nessuno di loro, e non fa eccezione Capuozzo, ha mai legittimato, giustificato o difeso Putin. Stanno solo cercando di far sentire sulla pelle la tragicità della guerra indicando soluzioni per raggiungere presto la pace che appare sempre più come un discorso secondario o meglio subordinato ad altri interessi.
In ogni caso, un Premio conferito con ipocrisia è meglio restituirlo al mittente e liberarsene.