I MAMMALUCCHI

DI MARIO PIAZZA

 

Pare, anzi è certo, che in politica come in amore il mentire non sia cosa né rara né disdicevole. Non penso alle false promesse delle campagne elettorali e non penso neppure alle cose che ci vengono taciute, agli accordi sottobanco, agli affarucci poco puliti, alle guerricciole tra correnti dello stesso partito. Penso alla negazione dell’evidenza.
Le menzogne che mi fanno davvero incazzare, di nuovo come in amore, sono quelle. Negare qualcosa di conclamato e documentato significa considerare il proprio interlocutore un imbecille, e non c’è causa, obiettivo o ragione che possa giustificarlo.
Insieme ad altri 60 milioni di Italiani l’interlocutore di Mario Draghi sono anch’io… Vediamo di che si tratta:
Una settimana fa, il 25 marzo per essere precisi, il segretario generale della Nato Stoltenberg annuncia che tutti i membri dell’alleanza hanno concordato di portare la spesa militare al 2% entro il 2024.
Lo stesso impegno viene ribadito in Parlamento e in conferenza stampa da Mario Draghi… entro il 2024.
Lo stesso impegno, entro il 2024, viene confermato il 28 marzo dal ministro della difesa Guerini alla Stampa, e insieme al giornalino di governo prova a indorare la pillola tirando in ballo una nebulosa “difesa europea” che per la Nato rappresenterebbe invece la concorrenza, e persino più nebuloso è da dove verrebbero attinti i 15 miliardi necessari.
Ce ne sarebbe a sufficienza, ma ancora non è finita perché nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri del 29 appare in agenda, nero su bianco, l’incremento al 2% del PIL delle spese militari entro il 2024.
Ora, capisco che la richiesta di Conte di spalmare l’aumento della spesa militare su almeno 6 anni abbia buttato all’aria un business plan accuratamente preparato coi soci di oltreoceano e capisco anche che veder vacillare la propria indiscussa autorità possa per Draghi risultare scioccante ma se poi il primo ministro appare in TV per raccontarci senza arrossire che la richiesta di Conte è incomprensibile visto che è identica a ciò che il governo aveva deciso vuol dire che considera me e tutti voi dei perfetti imbecilli, un paese di mammalucchi che senza di lui non riuscirebbero neppure a vestirsi ogni mattina.
Di essere cornuto posso anche farmelo andar bene se ne vale la pena, ma cornuto e pure imbecille è davvero troppo.
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