DRAGHI, UN FUTURO ALLA NATO?

DI PAOLO DI MIZIO

 

Secondo “Il Tempo” Draghi, una volta finito l’incarico di governo, vorrebbe diventare Segretario generale della NATO. Il mandato dell’attuale Segretario, Stoltenberg, è appena scaduto ma per via della guerra è stato rinnovato per un solo anno. Terminerà quindi nel marzo 2023, quando in Italia ci saranno le prossime elezioni e un nuovo governo.
Le aspirazioni di Draghi (presunte, ma verosimili) troverebbero dunque un tempismo perfetto. Inoltre spiegherebbero la svolta molto atlantista del nostro governo, culminate nella promessa di altre armi all’Ucraina e dell’acquisto di armamento per le nostre Forze armate per il 2% del PIL, ossia per 36 miliardi di lire, che già di per sé è una follia in un Paese che ha visto le bollette dell’energia quadruplicate e in certi casi decuplicate e che in autunno probabilmente dovrà razionare l’energia e ricorrere alle “domeniche a piedi”, come nel 1973 al tempo dello choc petrolifero. Intanto il più guerrafondaio dei nostri partiti, il Pd di Letta, sempre secondo “Il Tempo” registra una emorragia di iscritti. Tutto si tiene.