“Z – L’ORGIA DEL POTERE”

DI MARIO PIAZZA

 

Solo i meno giovani ricorderanno lo splendido film dell’epopea sessantottina che da il titolo a questo post. Quella Z, la stessa che oggi appare sui blindati russi, è l’iniziale del verbo greco “να ζεις”, traslitterato nel nostro alfabeto “na zeis” che significa VIVERE.
Il film parla del vero omicidio di stato del pacifista greco Grigoris Lambrakis nella Grecia fascista dei colonnelli e ciò che trasmette è l’idea che non è affatto vero che il Potere vince sempre, se ad esso si ha la forza e il coraggio di opporsi qualche volta può anche perdere.
Curioso che quella Z sia il simbolo dell’esercito invasore russo e non della resistenza ucraina, ma se riuscissimo a far alzare in volo verticale la nostra mente come se essa fosse a bordo di un elicottero e allargassimo così la nostra visuale, forse ci accorgeremmo che anche i malvagi russi stanno combattendo una loro forma di resistenza.
Loro sono i cattivi perché sparano e uccidono, ma sono i cattivi anche perché resistono a un ordine mondiale post bellico nel quale noi ci siamo languidamente accomodati, come un gatto su un divano caldo e morbido.
Quel divano lo abbiamo chiamato occidente, atlantismo, capitalismo, consumismo, liberismo e persino democrazia. A quel divano non rinunceremmo per nulla al mondo e consideriamo al massimo increscioso che per garantircelo siano stati sterminati milioni di gatti che la pensavano diversamente.
A pensarci bene quella Z potrebbe essere anche il nostro marchio, a simboleggiare lo Zero che ci importa di ciò che accade lontano dal nostro divano.
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