MORTACCI(SE) TUA!

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

 

Volendo ignorare i vari proclami elettorali di chi promette l’abolizione delle accise in cambio del voto, e Salvini non era il primo, ho fatto due conti prendendo spunto dalla composizione del prezzo dei carburanti e dai dati ufficiali su questi diffusi in rete.
Il risultato e le osservazioni le trovate in calce, ma partiamo dalla composizione del prezzo alla pompa osservando che sui costi di vendita gravano 19 (diciannove) accise più IVA.
La prima cosa che non si è mai davvero capita è perché si debba pagare l’IVA sulle tasse, ovvero una imposta sulle imposte, ma andando avanti con le analisi sui carburanti le accise presenti per litro di carburante (benzina, gasolio e GPL) venduto oggi sono:
1) finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935 – 1936) – 0,000981 €;
2) finanziamento della crisi di Suez (1953) – 0,00723 €;
3) ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 €;
4) ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 €;
5) ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 €;
6) ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 €;
7) ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 €;
8 ) finanziamento missione Onu in Libano (1982 – 1983) – 0,106 €;
9) finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 €;
10) rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 €;
11) acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 €;
12) ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 €;
13) finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071 €;
14) finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 €;
15) ricostruzione post alluvione Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 €;
16) finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 €;
17) ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 €;
18) finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 €;
19) finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024 €.
Il totale fa 0,3844010 € al litro, più IVA 0,4689692, ovvero quasi 50 centesimi per ogni litro venduto, ma proprio qui viene il bello, la cosa che forse salta subito all’occhio sono le ragioni delle imposizioni: quasi tutte sono estinte da tempo ed alcune risalgono addirittura al 1935 per la guerra in Etiopia, ovvero tasse imposte dal regima fascista…
Basterebbe già questo per esserne scandalizzati, ma proseguiamo l’analisi: quante di queste accise sono ancora attuali?
Potremmo discutere, ma io direi solo tre:
1) il rinnovo del contratto autoferrotranvieri del 2004 (che evidentemente prosegue anche se ci si potrebbe chiedere perchè ciò debba gravare direttamente sul prezzo dei carburanti ed altre voci simili no);
2) l’acquisto di autobus ecologici del 2005 (qui il vero problema è forse chi, come ha avuto ed ancora ottiene il denaro e se esite un piano o è tutto aleatorio);
3) il finanziamento alla cultura dal 2011 (cosa che non fa mai male).
Detto questo, quanto valgono in totale le accise per lo stato?
Qui la cosa si fa difficile, perchè incrociando il valore delle tonnellate vendute, che sono in media 34.600 dal 2011 al 2021, e che trasformate in litri fanno in media 42 miliardi, moltiplicandole per il valore delle accise che ho calcolato + IVA i conti non tornano completamente perchè il risultato genera una media di circa 23 miliardi di euro l’anno, mentre i dati ufficiali parlano di cifre un pochino superiori, ma in questo caso le virgole possono fare molta differenza, quindi prendendo per buoni i miei dati, che sono inferiori al valore realmente dichiarato dall’erario, se sarete stupiti dei risultati dovrete anche ricordare che la realtà è ben peggiore.
Ora, prima di considerare il danno allo stato, come si potrebbero ragionevolmente ritoccare le accise?
Beh, la prima cosa che viene in mente è se non ci sono più le ragioni che le hanno istituite queste dovrebbero essere eliminate, quindi, escludendo quelle forse ancora attuali, le accise al litro di carburante dovrebbero scendere di 35,23010 ct più IVA, per un totale di 42,98072 ct che porterebbero immediatamente il costo alla pompa all’incirca tra 1,5 e 1,9 euro al litro (dati empirici indicativi sulla base delle osservazioni dei giorni scorsi, ognuno sa bene quanto costano i caburanti nella sua zona).
Ma bando alle ciance, il vero problema arriva ora: a chi vanno tutti questi soldi (e sono tanti)?
Beh, questo non è dato di saperlo con precisione, perchè se la guerra in Etiopia non c’è più, e questa vale comunque circa 41 milioni all’anno, qualcuno questo denaro lo prende, lo stato, e lo usa, per cosa?
Intanto vediamo quanti soldi sono (valori medi annuali del gettito IVA esclusa in milioni di euro):
1) finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935 – 1936) – 41,202
2) finanziamento della crisi di Suez (1953) – 303,660
3) ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 216,720
4) ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 216,720
5) ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 216,720
6) ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 214,620
7) ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 1.625,400
8) finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 4.452,000
9) finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 478,800
10) ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 214,200
11) finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 1.680,000
12) ricostruzione post alluvione Toscana e Liguria (2011) – 37,.800
13) finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 3.444,000
14) ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 1.008,000
15) finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 210,000
19) finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 100,800
Il totale, secondo il mio schema, fa 14 miliardi 796 milioni 642 mila euro l’anno più IVA di gettito che nessuno sa esattamente dove vengono spesi, ma dei quali non si può fare a meno senza dover ritoccare le spese dello stato e, purtroppo, sappiamo bene che i tagli nel nostro paese avvengono per lo più sui costi più diffusi, che sono anche i maggiori, sanità, pensioni, scuole ed in generale quel welfare state di cui tanto si parla ma di cui molto poco si sa e distribuisce.
Forse il problema, quindi, più che quante accise sono imposte ai carburanti, e non solo, è come vengono spesi i soldi raccolti, se sapessimo la loro reale destinazione, forse di alcune spese “inutili” potremmo fare a meno e quindi ridurre le tasse in generale e non solo le accise su carburtanti ed altro, ma in questo nemmeno il governo dei migliori ha saputo (o ha voluto) essere minimamente all’altezza.
Mortacci(se) tua!