REAL SI NASCE

DI ADOLFO MOLLICHELLI

 

Vecchio, dicevano che eri vecchio e allora “beatus senectus” airone Benzema. Bollito, dicevano che eri bollito e allora viva la ribollita Carletto chewing-gum.

Può non starti simpatico il Real che stava nel cuore del caudillo, ma da sempre è uno squadrone tra classe dei singoli, furbizia, marpionerìa e spesso arroganza del potere. Tutte componenti che fanno parte del DNA della Casa Blanca.

Anche i super-ricchi piangono calde e copiose lacrime, vero Al Khelaifi amico e sodale di Ceferin signore dell’Uefa. Carta bianca e forziere di petrodollari affidato a Leonardo per completare l’album delle figurine al quale mancava l’introvabile Messi, fatto, e già l’emiro qatariota pregustava di conquistare, finalmente, la Champions sempre più incubo.

Nonostante Mbappé che è un Bolton che si diverte col pallone. Alla prossima raccolta di figurine, sceicco. Raccontano che abbiano dovuto dividere Neimar e il Gigio nazionale che da Dollarumma è divenuto Paperumma, una volta re a Milano ed ora bamboccione a Parigi.

Lezione di Carletto chewing-gum a Pochettino e a tutti quei tecnici di casa nostra che non hanno fiducia nei giovani e che non sanno capirne il talento che se ce l’hai non ha età.

Kamawinga, Rodrygo e Vinicius i boys che hanno aiutato il Bollito (a chi?) a schiantare lo squadrone dei sogni, proibiti.