RIDATECI CONTE

DI GIANCARLO SELMI

 

Dopo due settimane di guerra abbiamo capito chi sono i veri “filoputiniani”. Quelli che: se Putin non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Chi sono? È semplice, diamine. Sono le imprese della filiera relativa ai prodotti più importanti fra quelli derivati dal petrolio: gasolio, benzina ed affini.
Stanno incamerando miliardi. Possibile che nessuno si sia accorto che gli attuali prezzi, con trend di aumenti, alla pompa, del 10% al giorno, siano il frutto solo in parte dell’attuale contingenza e nella maggior parte, di terrificanti speculazioni?
Biden ha avvertito i suoi, li ha invitati a non approfittare, “vigileremo” ha perentoriamente minacciato. Il nostro lucertolone ha non detto un bah, condito con un beh. È mortificante la pochezza di questa imitazione malriuscita delle migliorie promesse al momento della solenne investitura mattarelliana.
Siamo tornati ai tempi dell’avvento dell’euro, gestito dal pessimo Berlusconi. Nessun controllo, nessuna creazione di authority, nessuna sanzione prevista, ergo erogata. La speculazione mise una gamba sopra l’altra e rivalutò i propri magazzini, all’uopo precedentemente riempiti fino a scoppiare, del 50% in un giorno, consolidando fantastici utili, massacrando salari e pensioni che si trovarono svalutati, in un giorno, della metà. Una terrificante inflazione mai rilevata. Da allora non ci siamo mai ripresi. E tutti a dare la colpa a l’euro e non a Berlusconi ed il suo governo, che quel processo gestirono e controllarono.
Abbiamo avuto da almeno 40 anni, con la sola eccezione di Conte, governi incapaci, quindi ci siamo condannati ad avere incapaci a gestire i momenti cruciali ed i momenti critici.
Cambia nulla adesso. Anche perché a trovare qualcosa peggio del governo presieduto dal lucertolone, è un bel cercare.
Ed il livello di spazzatura che ci sommerge, aumenta, aumenta, aumenta…