E IO PAGO…………

DI GIANCARLO SELMI

 

Imprese come Eni ed Enel dal e con il rialzo delle materie prime e dalla crisi energetica, stanno quadruplicando (se non di più) gli utili. Utili miliardari che autorizzano dubbi sulla congruità degli aumenti che stanno massacrando gli italiani e sulla presenza di speculazioni.
Le imprese assicuratrici italiane hanno ricevuto vantaggi enormi, trasformatisi in utili, dai vari lockdown e dal rallentamento della mobilità nelle città italiane. Meno incidenti (zero per alcuni mesi), di fronte a premi assicurativi immutati.
Il governicchio del lucertolone non ritiene di intervenire. Meglio, per l’ineffabile dragone amico dei ricchi, che l’aumento spropositato delle bollette lo paghino gli italiani, con il parziale aiuto di scostamenti di bilancio, ergo debito a carico degli italiani stessi. E che l’aumento di benzina alla pompa, lo paghino sempre i malcapitati italiani senza, in questo caso, alcun aiuto.
È più che mai opportuno che le imprese dell’energia e del petrolio, vengano chiamate a contribuire rinunciando ad una parte (se non a tutto) del plus di utili che l’attuale situazione ha determinato. Opportuno che le dinamiche dei prezzi, a volte stranissime e completamente slegate dagli aumenti del greggio, vengano controllate e che vengano chiarite e rese di pubblico dominio dalle imprese operanti nel settore. Opportuno chiedere alle imprese assicuratrici un contributo a favore degli automobilisti, in relazione ai lunghi periodi, durante la pandemia, in cui la mobilità è stata diminuita o azzerata, in base al principio del pagamento ricevuto a fronte di prestazioni (rischi, quando si parla di imprese assicuratrici) inesistenti.
Il minimo sindacale che ci si aspetterebbe da un “governo” degno di questo nome e che avesse come priorità fondamentale, il perseguimento degli interessi di tutti gli italiani.
Il problema sta nel “tutti”.
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