GUERRA MALEDETTA, “ARMIAMOCI E PARTITE”

DI CLAUDIA SABA

C’era una volta un piccolo personaggio venuto su dal nulla.

Le favole, in fondo, iniziano tutte con un “c’era una volta” giusto?

E questo personaggio dall’aspetto gradevole, audace e spigliato quanto basta, dispone anche di un’ottima capacità comunicativa.

Comparsate in tv, campagne pubblicitarie e tanta visibilità “comprata”, lo hanno portato in breve tempo, ad occupare le prime pagine di alcuni quotidiani di spicco.

Dietro di lui, il nulla, solo costruzione e niente altro.

Ma quel nulla, nel tempo, riesce a conquistare prima “le vetrine” del suo paese e poi quelle del mondo intero fino a diventare un personaggio “popolare e famoso” ovunque.

È così che da quel nulla, è nato un “simbolo”, un eroe da prendere ad esempio.

Ma certi personaggi da favola non sempre raccontano il meglio.
A volte la favola è senza “morale”.
E senza una morale, anche la più bella delle favole può trasformarsi in un incubo, un male, un messaggio sbagliato e manipolato dalle stesse persone che hanno falsato il “personaggio”.

È una “favola nera”, dove il protagonista non corrisponde quasi mai all’attore principale ma è solo un manichino i cui fili sono mossi da altri.

Per costruire un personaggio/manichino da esibire al mondo come baluardo, occorre un grande esborso di danaro.

E perché farlo?

Per danaro, potere, interessi?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Noi, che abbiamo visto i toni prima dimessi, alzarsi poco a poco, abbiamo giudicato la favola in superficie, quella che ci hanno fatto vedere ma che nella realtà non esiste.

Moni Ovadio scrive:

“Il buon Occidente democratico ha scatenato negli ultimi 25 anni cinque guerre criminali contro ogni regola del diritto internazionale: 70 giorni di bombardamento della capitale della Serbia, guerra contro l’Iraq con centinaia di migliaia di morti civili, bombardamenti in Somalia, catastrofe bellica della Libia e invasione dell’Afghanistan con una terrificante messe di vittime innocenti, per non cambiare nulla in vent’anni e con un dispendio che ha arricchito solo l’industria delle armi (…)

Poi, alla fine della devastazione e con l’abbandono del Paese, il popolo, in particolare le donne, è stato lasciato in balia dell’oscurantismo.

Con quale autorevolezza gli occidentali chiedono a Putin di rispettare la sovranità dell’Ucraina quando, solo per citare un caso, i governi israeliani da oltre cinquant’anni occupano terre palestinesi in violazione di ogni idea di diritto internazionale senza che i Paesi della Nato alzino un’unghia per impedirlo? (…) se vogliamo avere credibilità seguendo la via maestra dell’onestà intellettuale, dobbiamo farci le pulci, ricordare. Quando i sovietici vollero inviare missili a Cuba, su richiesta di un Paese sovrano, cosa fece l’amatissimo e democratico presidente John Fitzgerald Kennedy? Ordinò un blocco navale rischiando di innescare la terza guerra mondiale.

Allora perché mai stupirsi che Putin non voglia missili americani a 500 km da Mosca? Cosa succederebbe se la Russia inviasse missili in Venezuela e a Cuba o in Messico? (…) l’Europa dovrebbe dimostrare di esistere bussando alla porta dello zio Sam per suggerirgli affettuosamente di star fuori da questa questione, che riguarda il vecchio continente (…)

La Russia, è bene non dimenticarlo, fino agli Urali è Europa e, senza la cultura, l’arte, la musica, la scienza, l’anima di quelle genti, non si può neppure parlare seriamente di Europa, né di europei”.

Dopo aver letto autorevoli opinioni tra cui quella di Ovadia, me ne sono fatta anche una mia.

E penso che ciò a cui stiamo assistendo è una follia collettiva mossa da un esaltato.

L’”attore” in questione, è un narcisista e manipolatore che non vuole affatto il bene del suo popolo, che ha portato senza pensarci un attimo al macello, ma solo a se stesso.

È solo un signor nessuno che qualcuno ha innalzato ad eroe della patria e addirittura del mondo intero.

Ma il Salvatore non esiste, siamo noi che lo cerchiamo pensando, erroneamente, che basterà solo un eroe a salvarci.

Oggi parlano i morti, uccisi da interessi personali di questo piccolo attore assoldato da qualcuno.

E non è più credibile.

In questa brutta favola si scontrano più folli.

E quando tanti folli vanno allo scontro, è necessario che intervengano i “savi”  a rispondere con equilibrio.

Ma i cosiddetti “savi”, quelli che abbiamo pensato lo fossero, hanno risposto con la follia.

Se non saranno i cosiddetti savi a salvarci, chi ci salverà?

Forse noi, ragionando con la nostra testa, tenendo fede alle nostre idee di Pace, libertà, coerenza senza pregiudizio e soprattutto SENZA LE ARMI di coloro che non combatteranno mai.

Quelli che … “Armiamoci e partite”.

Nessun salvatore verrà a salvarci, statene pur certi.

Intanto, stiamo facendo del male a noi stessi mettendoci uno contro l’altro.

Convinti, come ci hanno convinto, che esistano solo bianco o nero senza colori intermedi.

E proprio oggi, il Salvatore del mondo tuona con la sua massima del giorno.

“(Voi) Resistete!

(Noi) Vinceremo!”.

Ma quante similitudini con il passato ci ripropone il presente?