IL MONDO NON HA BISOGNO DI SUPERUOMINI

DI EMILIANO RUBBI

 

Da ieri sta rimbalzando la notizia della conquista russa della cosiddetta “Isola dei serpenti”, un isolotto nel Mar Nero ricco di materie prime e, fino a oggi, territorio ucraino.
L’isola, almeno da quanto viene raccontato (la comunicazione di guerra è principalmente propaganda), era presidiata da 13 militari ucraini quasi disarmati, una nave russa avrebbe chiesto loro di arrendersi e loro avrebbero risposto “Nave russa, vai a farti fottere”.
A quel punto la nave russa avrebbe aperto il fuoco e loro sarebbero tutti morti, diventando degli “eroi” ai quali sarà assegnata una medaglia d’oro postuma.
Ora…
È ovvio che, in questo momento, l’Ucraina abbia bisogno di figure “eroiche” che simboleggino lo spirito indomito degli ucraini che si battono contro un nemico molto più forte di loro, ma noi non siamo in Ucraina.
Eppure, ho visto questo aneddoto rimbalzare di bacheca in bacheca, anche tra i cosiddetti “pacifisti”, anche tra coloro che si sentono “di sinistra” e lontanissimi dai “miti eterni della Patria e dell’eroe”, per dirla con Guccini.
“Vai a farti fottere, nave russa” è una frase perfetta per un film di Rambo.
Ma nella vita reale la gente muore davvero, non sulla pellicola.
E se le cose fossero andate davvero così, su quell’isola 13 ragazzi sarebbero morti invano, senza motivo.
Perché non avevano nessun modo di resistere, erano condannati a morte, se non si fossero arresi.
Le loro 13 vite sarebbero state sacrificate in cambio di quella frase da film di Rambo.
E no, questa a parer mio non è una cosa da esaltare in nessun modo.
È la peggiore retorica di guerra che si fa largo anche tra chi, solitamente, cerca di tenersene alla larga.
Un pezzo di terra, tra l’altro impossibile da difendere, non può e non deve valere quanto la vita di 13 ragazzi che avevano storie, amici, madri, padri e figli.
La vita umana non può essere barattabile con una frase ad effetto buona per la propaganda di guerra, o per quella che, storicamente, è la retorica della peggiore destra alla continua ricerca di “superuomini”.
Facciamo tutti un passo indietro.
“Il mondo non ha bisogno di superuomini, ha bisogno delle sue madri, dei suoi padri, dei suoi figli”.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante costa e oceano