NO ALLA GUERRA DEL GAS

DI RAFFAELE VESCERA

 

Scatenare una guerra in piena epidemia è oltremodo criminale. NO alla guerra del gas.
Scatenare una guerra che potrebbe degenerare a livello mondiale di questi tempi è pura follia, pari a quella di hitleriana memoria. Ma sia ben chiaro, la rivendicazione territoriale è solo un pretesto, la vera causa della guerra è data dal controllo del gas russo veicolato in Europa attraverso l’Ucraina.
Tutte le guerre, da quando mondo è mondo, hanno una ragione economica, mascherata da ragioni secondarie. La guerra di Troia, di greca memoria, adottò il pretesto di Elena, per saccheggiare la città e acquisire il controllo dello stretto dei Dardanelli tra Mar Egeo e Mar Nero. Così il Piemonte adottò il pretesto dell’Unità per saccheggiare il nostro Sud.
Ripetiamo, l’aggressione Russa all’Ucraina, giustificata da Putin per il mancato rispetto degli accordi di non espansione della Nato nei passati territori dei paesi comunisti satelliti dell’Unione Sovietica, giusto o sbagliato che sia, è solo un pretesto, anche perché l’Ucraina possiede immense risorse minerarie e granarie che fanno gola. Tale guerra oltre che provocare la morte di un numero incalcolabile di innocenti, determina l’aumento speculativo del prezzo di gas e petrolio che si ripercuote sull’intera Europa, a danno di 500 milioni di abitanti.
In realtà la Russia ha scatenato la crisi nel momento in cui ha completato il nuovo gasdotto sottomarino che, attraverso il Mar Baltico, bypassa l’Ucraina, che ospita il principale gasdotto russo che fornisce l’Europa occidentale per miliardi di metri cubi. L’Europa, infatti, importa dalla Russia attraverso l’Ucraina il 25% del gas estero, e quasi l’80% delle importazioni dalla Russia.
Il passaggio del gasdotto russo sul territorio ucraino era ragione per il governo Ucraino di richiedere il pagamento di tariffe doganali, o di prezzo agevolato. Richieste che nel 2006 scatenarono già una crisi minacciosa da parte dei russi che terminò nel 2016 con l’annessione della Crimea e l’acquisizione di alcuni territori filorussi, confinanti. Non da meno gli Usa e i Paesi occidentali, con pari pretesti inventati, hanno scatenato guerre in Iraq, Libia, Siria e ovunque nel mondo.
Il nostro NO alla guerra che, voluta dai potenti, uccide gli innocenti, è secco. Si fermino le armi, si aprino vere trattative di pace.