QUANTA PAURA FANNO I CARTELLI DEI BAMBINI?

DI NICOLA FRATOIANNI

 

Durante la visita di Draghi a Genova è successa una cosa abbastanza grave, che nessuno ha raccontato e denunciata da Mariano Passeri, nostro consigliere municipale in città.
Vedete i cartelli in foto? Sono del “Comitato Solidale Firpo” e sono stati realizzati dai bambini di una scuola nel quartiere Sampierdarena e affissi ai Giardini Pavanello per far sapere a Draghi che in quel luogo c’è una battaglia contro la decisione del Sindaco di Genova di posizionare un deposito chimico a pochi metri dalle case, in un quartiere già gravato da altre problematiche ambientali.
È arrivata la Digos, prima del passaggio del corteo dell’auto presidenziale, ha fatto togliere i cartelli e trattenuto nei giardini mamme e insegnanti del Comitato, per evitare che potessero impugnare i cartelli e avvicinarsi alla strada da cui sarebbe passata l’auto di Draghi.
Sono francamente senza parole.
Secondo lorsignori è troppo offensivo per gli occhi del presidente del consiglio guardare cartelli di bambini che chiedono la tutela dell’ambiente e del territorio?
È normale trattenere per un’ora mamme e insegnanti come se si trattasse di persone pericolose?
E fortuna che pochi giorni fa le Camere hanno introdotto la tutela dell’ambiente in Costituzione.
Azioni del genere appartengono alla Turchia di Erdogan o alla Russia di Putin, non possono avere cittadinanza in una democrazia.
Questa storia fa il paio con ciò che è accaduto agli studenti nei giorni scorsi. E mi pare che l’espressione del dissenso in questo Paese sia diventato un problema di ordine pubblico.
Quanto fanno paura i cartelli dei bambini? Quanto fa paura una rivendicazione di futuro?
Anche su questa assurda vicenda interrogherò la ministro Lamorgese. Le risposte deve darle alle mamme, agli insegnati e ai bambini.
O anche in questo caso si tratta di “infiltrati dei centri sociali”?