MA QUESTI NON NE HANNO FIGLI?

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Mia nipote Oriana ha 13 anni.
È una ragazzina semplice che vive la vita con la gioia dei suoi anni.
Ascolta musica, fa i tik tok, segue le serie tv, ama i suoi compagni di scuola, stravede per l’amichetta del cuore e fino a qualche giorno fa non c’erano quasi più ombre nei suoi occhioni scuri.
Stiamo uscendo dalla pandemia e il mondo tornerà a colori.
Poco fa si è seduta accanto a me ed era stranamente silenziosa.
Ho capito che era turbata ma ho pensato a qualche litigio con la sorellina.
Mi sbagliavo.
Mi si avvicina e con la sua vocina strozzata, sottovoce per non farsi sentire dagli altri, me lo chiede.
“Zia…ma secondo te la guerra ci sarà?
E capisco che è davvero spaventata.
“Non so tesoro, potrebbe succedere purtroppo…”
“Ma sarebbe la terza guerra mondiale?…arriverà pure da noi?…lanceranno i missili?…ci saranno i soldati in strada?…mancherà il cibo?”
Un fuoco di fila di domande.
E percepisco la sua paura.
“Sto troppo in ansia zia…troppo davvero…ho paura…”
Cerco di rasserenala, le dico che sicuramente alla fine prevarrà la ragione, di non pensarci.
Ma non funziona.
Mia nipote ha davvero paura.
E anche io.
Paura e rabbia.
E mi chiedo se questi cretini di grand’uomini che giocano alla guerra si siano mai soffermati a guardare gli occhi di un bambino.
Se hanno qualche figlio o nipote con gli occhi adombrati come quelli di mia nipote.
Se riescono a capire che il gioco della guerra è davvero un gioco da idioti.
Perché se questo gioco non riesce avremo perso tutti.
Finitela!
In nome di ogni Dio, finitela.
Per mia nipote e per tutti i bambini del mondo che guardano con terrore la tv e che la loro parte di dolore e angoscia l’hanno già avuta.
E che adesso meritano solo un mondo a colori.