“UN INSIEME DI INDIZI COSTITUISCE UNA PROVA”

DI GIANCARLO SELMI

 

“Un insieme di indizi, costituisce una prova”. Frase con la quale catturerò la simpatia dei lettori di libri gialli. Quante volte l’abbiamo sentita? Un milione. Ebbene quanti indizi dovremo ancora raccogliere, per credere che Grillo e compari stiano alacremente lavorando ad un ennesimo Conticidio?
Vediamo i fatti. Tralasciamo per un attimo le passate dichiarazioni dell’elevato su statuto e capo politico; dimentichiamo come se non ci fossero mai stati, i giudizi sprezzanti sulle capacità di Conte; soprassediamo sulle ricorrenti battute, i “penultimatum”, ed altre; c’è qualcuno che ancora crede che Grillo ami Conte e che i due siano un tutt’uno? E poi Di Maio: silenzi su tutto, non ha mai nominato Conte negli ultimi 13’mesi, non ha mai fatto riferimento al precedente governo, fino a giungere alle sette segrete ed alla elaborazione di piani di sabotaggio contro l’azione politica di Conte, ormai evidenti a tutti e pure auto sputtanati dal guaglione.
Aggiungiamo il post di Grillo che fece saltare la candidatura della Belloni e la successiva nota di Di Maio che la affossò definitivamente. Le dichiarazioni di Conte, rese in televisione, sulla “sentenza” che non è una sentenza ma un provvedimento cautelare e sulla sua insistenza a capo politico del Movimento, smentite lapidariamente da Grillo il giorno dopo: “Le sentenze vanno rispettate”, “ritorna tutto com’era prima”. Neppure una parola su Conte. Mettiamo un pizzico di quello scandaloso “anche” messo dal comico genovese, nel post che annunciava i suoi incontri.
E, la spruzzata di prezzemolo alla fine: Grillo è giunto a Roma. In mattinata ha incontrato prima gli avvocati, poi ha incontrato Di Maio, poi ha visto Virginia Raggi. E Conte? Forse lo ha visto o lo vedrà stasera. Secondo le indiscrezioni, non è prevista alcuna votazione, come invece aveva detto Conte dalla Gruber. Ci sarà un comitato di tre persone non elette (uno dovrebbe essere un socio di Casaleggio figlio), che decideranno di che tipo sarà la reggenza (se unico capo politico o i 5 previsti dal precedente statuto) e a quel punto verranno chiamati a dire la loro gli iscritti, con un ritorno su Rousseau. Se troveranno iscritti, a quel punto. E, se fosse così, bisognerà vedere cosa faranno con i miei dati e con quelli degli iscritti. Li riconsegnano a Rousseau?
Buttati nel cesso tutto il lavoro di Conte e la sua credibilità. Esautorato di fatto senza la gentilezza di mostrare unione, almeno nella riunione con gli avvocati. Trattato da Grillo come fosse la cameriera, lasciato per ultimo. Un messaggio chiaro per chi vuole capire. Nessun tipo di galateo istituzionale, visto che parliamo del capo politico eletto con un plebiscito dalla base. La democrazia dal basso dei miei cogl**ni.
Ma insomma, cosa deve sopportare di più Conte prima di assestare un poderoso calcio nel sedere a questa gente?