UNA RISATA RUBATA

LUCIANO RAGNO

 

E’ già mercoledì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
Una risata rubata.
Al limite dell’assurdo, rubare una risata. Quella più innocente, la risata di un bambino. Ogni domenica a Bologna c’è un angolo dove la vita, sotto le vesti di Brisighella, Arlecchino e Pulcinella, si racconta ai ragazzi: l’amore, la rivalità, la baruffa .
Tutte le storie finiscono bene. Come dovrebbero finire le storie vere della vita.
Tutte storie appese ai fili.
Di notte hanno rubato “baracca e burattini”.
Via la magia e l’allegria e via anche lo stupore e la risata dei bambini in quell’angolo di Bologna.
E via il lavoro della burattinaia che tirava i fili, una signora diplomata all’Accademia delle Belle Arti. Era chiusa in casa per colpa del Covid quando è avvenuto il furto. Aveva lasciato un posto fisso per vedere , mentre Pulcinella dava le mazzate a Brisighella, le risate dei bambini. Ora si affida al buon cuore di Bologna.
La vita non sempre tira i fili giusti.
Mi chiedo il perché.