LA STRETTA DI MANO

DI LUCIANO RAGNO

 

E’ già venerdì.
Riflessioni di un giornalista che si guarda intorno.
La stretta di mano.
Applausi ,in piedi, unanimi. A ogni passaggio del discorso del presidente Mattarella. Applausi lunghi e calorosi mentre ringraziava chi ha lottato e lotta per il bene del Paese. Chi ci sta salvando in questa terribile epidemia. Chi ha dato lustro all’Italia, gli ultimi Monica Vitti e Davide Sassoli.
Applausi lunghi, calorosi e unanimi anche all’appello all’unità e al rispetto fra le forze politiche. All’aiuto agli ultimi. Al superamento delle disuguaglianze. Al sostegno alla cultura. Alla lotta alla povertà( un milione di bambini sono poveri). Alle riforme.
E poi applausi all’appello contro le morti sul lavoro (221 in un anno). Contro il femminicidio (126 in un anno). A disegnare il domani dei giovani.
Alla dignità dell’Italia.
Ieri Mattarella e il Parlamento si sono stretti la mano. “Noi insieme , responsabili del futuro”. Applausi, unanimi, calorosi, in piedi.
Mi hanno insegnato che la stretta di mano vale più di una firma su un foglio di carta bollata.
Adesso stiamo a vedere come va a finire.
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Fonte dell’immagine: cuneo.confartigianato.it
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