QUEL PERVERSO PIACERE PER IL DOLORE, PER LA SOFFERENZA…

DI ANTONELLA PAVASILI

 

Ci risiamo.
I social sono di nuovo infestati.
Dopo la donna di Catania che nuda lanciava oggetti dal balcone è la volta di un uomo di Rende, in provincia di Cosenza.
Un disperato che si dà fuoco con la benzina e diventa una torcia umana.
In sottofondo si odono urla disperate.
E lui, quel nostro fratello, si muove disarticolato mentre alcune persone provano a spegnerlo.
Una scena straziante, terrificante.
Spettacolarizzata, svenduta, condivisa migliaia e migliaia di volte.
Senza pietà.
Ma perché?
Perché?
Cosa spinge un essere umano a violare l’intimità più profonda di un altro essere umano gettandola in pasto alla curiosità, alla morbosità.
Il momento del dolore, della disperazione, senza rispetto, senza pietà.
Quale godimento se ne trae?
Non capisco.
Non capirò mai.
Quel video che gira e finisce anche sotto gli occhi dei bambini è la sconfitta di questo mondo virtuale.
Un mondo crudele, atrocemente crudele.
In cui tutto, anche la disperazione più profonda diventa solo acchiappalike.
Vergogna.
Vergogna.
E pietà, tanta pietà per quel povero uomo.
Che Dio lo assista