BIZZARRIE

DI GIANCARLO SELMI

 

Ieri, appena sentito Conte invitare il timoniere a non abbandonare la nave, ho scritto un post sottolineando quanto Giuseppe sia stato, da tutti, sottovalutato e come, invece, stia dimostrando doti, insospettate, di comunicatore ed animale politico. L’impressione avuta ieri, dopo il suo intervento, è che abbia annichilito tutti, destra e sinistra. Impressione confermata dal fuori onda di Mentana, che io non avevo sentito, e dai commenti di politici della Lega che, già da stamattina, stanno ripetendo il senso delle sue dichiarazioni: “Draghi continui a governare, non è tempo di traslochi”, ripetono come un mantra. BIZZARRO che dopo tre anni passati da Conte a dare tranvate a destra e manca, non abbiano ancora capito che il tipo è da prendere con le pinze.
“Preservare Draghi come elemento di stabilità del sistema, anche con un ruolo diverso, è fondamentale per il Paese” ha detto la salivante ed inossidabile lingua slinguazzatrice di sir barbetta Giannini.
Ma come, con un ruolo diverso!
Ma non era assolutamente indispensabile la sua presenza a Palazzo Chigi, prima che fossimo attaccati dalle piaghe d’Egitto?
Non è BIZZARRO che chi ha santificato le virtù taumaturgiche del dragone in qualità di premier, oggi voglia che traslochi in un altro palazzo? Gli stessi? Oggi che stiamo peggio dell’anno scorso, quando se ne evocava l’arrivo a Chigi un giorno sì e l’altro pure, non serve più?
“Una parte dei 5 Stelle è pronta a seguire Di Maio sulla candidatura di Draghi a PdR”. “Regolamento di conti fra Conte e Di Maio sul voto a Draghi”. “Di Maio a muso duro con Conte: se non votiamo Draghi saremo condannati all’isolamento”. Tre dei numerosi commenti, sulla presunta contrapposizione di Di Maio alla linea espressa ieri da Conte nella ormai famosa intervista per strada. Se fosse vero e pare che lo sia, risulta un poco BIZZARRO che il ministro degli Esteri voglia dettare la linea politica al suo Capo Politico e che lo faccia con particolare irruenza.
Così come sarebbe ancora più BIZZARRO che i due abbiano obiettivi differenti. Quello di Conte sappiamo tutti qual è e si è capito perfettamente. Quello di Di Maio?