CONTRATTI “PIRATA”, BASTA SFRUTTAMENTO

DI NICOLA FRATOIANNI

 

Centinaia di euro in meno al mese in busta paga, niente 14esima, sostituzione dei lavoratori in sciopero, indennizzi minori, più ore di lavoro e precarietà.
Questa è la realtà dei contratti pirata descritta dal rapporto della Fondazione Di Vittorio sui lavori del terziario.
Un dramma che coinvolge nel nostro Paese oltre 30mila lavoratori.
Il funzionamento è molto semplice: creo dei contratti finti, ad hoc, firmati da sindacati farlocchi per assumere a condizioni vantaggiose per l’azienda rispetto ai contratti nazionali.
Quindi, si capisce bene che ogni azienda può surrettiziamente farsi il “suo” sindacato.
E così, un commesso può guadagnare 1500€ se assunto con contratto nazionale, oppure 1000€ lordi al mese senza.
La differenza è evidente.
Anche per questa ragione servono un salario minimo di almeno 10€ l’ora e una buona legge sulla rappresentanza, per evitare che continuino a nascere finti sindacati che firmano finti contratti.
Basta sfruttamento.