THE KING CAN DO NO WRONG (IL RE NON PUO’ SBAGLIARE)

DI MARIO PIAZZA

 

E’ la formula che ha storicamente protetto le monarchie, “il re non può sbagliare”.
Sarà per questo che negli oltre mille anni di reami che si sono succeduti negli stati europei dei 1513 sovrani ben 219, il 15 per cento, sono morti assassinati.
E’ sempre per questo che i celebrati Padri Costituenti (De Gasperi, Togliatti, Pertini…) affollarono la nostra lungimirante Legge Fondamentale con articoli che prevenissero qualsiasi somiglianza o analogia tra il presidente della repubblica e la nefanda esperienza della Real Casa Savoia.
Costituzione lungimirante, ma non abbastanza da prevedere che settant’anni dopo un solo uomo riuscisse a mettere insieme ricchezze tali da far impallidire i tesori della corona, un personale esercito fatto non di fanti e cavalieri ma di giornalisti e altri mercenari e una nutrita corte di nobili ignobili, nani, ballerine, saltimbanchi, mangiatori di fuoco e di merda, ladri di polli e prostitute d’alto rango.
Se la Costituzione non sa difenderci da questa estrema ingiuria, dal basso impero e dal medio evo prossimo venturo delle due l’una: O superiamo indenni con le nostre sole forze il punto più basso e vergognoso della nostra storia repubblicana oppure possiamo anche smettere tutti di andare a votare uscendo così almeno idealmente da questa “casa comune” trasformata in un pornoshop.