SUA CONDONABILITÀ

GIANCARLO SELMI

 

Cominciamo a fare i conti dei miglioramenti apportati da “Sua Migliorità” al netto di “slinguazzamenti” e vicinanze al divino fondoschiena. C’è una frase in particolare, fra le tante attribuite al divino dragone, che ha trovato molto spazio nelle analisi dei “fini” osservatori politici, politologi, opinionisti politici, o “slinguazzanti” salivatori seriali che dir si voglia (l’ultima che ho detto): “esiste spesa buona e spesa cattiva”.
Oddio, neanche Catalano avrebbe potuto fare meglio. Però, nella spasmodica ricerca di olii ed unguenti utili alla lubrificazione di lingue ansiosamente protese verso una divina leccata al cu*o dragonesco, perfino una simile ovvietà è diventata degna di candidatura al Nobel. L’elevazione dell’ovvio a divino, una grottesca rivisitazione in chiave seria, dell’ironia che ha fatto grande Renzo Arbore.
Ma gli “slinguazzanti” salivatori sapevano quel che facevano. Il perché nobilitassero l’ovvio era tutto in quella distinzione: gli aiuti alla gente povera, il parziale sollievo dalla povertà, il welfare diventavano automaticamente “spesa cattiva”, mentre quelli ai prenditori “spesa buona”, perché produrrebbe sviluppo. Per i prenditori appunto. Svilupperebbe le già milionarie plusvalenze, già incrementate per effetto di leggi assurde come il Job’s Act.
Uno dei primi provvedimenti del lucertolone, il decreto sull’azzeramento delle cartelle esattoriali, un vero e proprio condono travestito da aiuto, andò esattamente in questo senso. Con buona pace dei cretini che pagano le tasse; un regalo a chi non le ha mai pagate e quei soldi li ha messi da parte. Non tutti ovviamente, però la maggior parte dei beneficiari del provvedimento.
E, dato che, per un semplice principio aritmetico, un’entrata già in bilancio che si azzera, quindi un minore introito, equivale a tagli da un’altra parte o diventa una spesa surrettizia, una parte del Recovery se n’è andata lì.
Una formidabile dimostrazione di “spesa buona”. Il Reddito di Cittadinanza, secondo gli stessi che reclamarono il provvedimento, invece, è spesa cattiva. I bonus per comprare un tablet ad un bambino di una famiglia povera, spesa cattivissima.
Un grande presidente per accontentare una destra infame, legata agli evasori, ai malfattori, a molti delinquenti, agli artisti della “deregulation” di ogni grado e forma.
Evviva le cose “buone” e di queste, i Divini interpreti