LA CRUDELTA’ MALEFICA E PREMEDITATA DI UN PADRE

DI CLAUDIA SABA

 

 

Scrivere della morte di Daniele, è qualcosa di troppo forte.
Macabro.
È guardare in faccia l’orrore.
La crudeltà malefica di un padre, vigliacco e reietto.
Un uomo che uccide il proprio figlio è già di per se una mostruosità ma è il “come” la cosa più terribile da leggere.
È tutto scritto nero su bianco dal giudice per le indagini preliminari che, ieri, ha convalidato il fermo di Davide Paitoni, 40 anni, per l’assassinio del figlio Daniele.
Il soggetto, perché chiamarlo uomo sarebbe un privilegio, prima di uccidere il piccolo, gli ha infilato uno straccio in bocca per evitare che urlasse. Poi lo ha colpito alla gola con un coltello e nascosto nell’armadio.

Il bambino, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, si sarebbe reso conto di quanto stava per accadere.
L’ordinanza ricostruisce infatti le fasi dell’omicidio prima, durante e dopo.

Tutto organizzato “preventivamente”, tanto che gli è stata contestata la premeditazione. “Si può facilmente immaginare l’indagato – scrive il gip – che propone al figlio, che sta per sgozzare, di fare una sorpresa al nonno e di portargliela nella sua camera; e che dice al padre (presente nell’abitazione ma ignaro dell’omicidio, ndr) di aspettare nella sua camera dove sta guardando la televisione, la sorpresa del nipote; racconta poi di un ulteriore inganno alla piccola vittima ‘con la scusa di fargli la merendina, di fargli il dolcetto, l’ho fatto sedere nella sedia’ e aggiunge di averlo ucciso con ‘un colpo secco’”.

Prima però gli infila un pezzo di stoffa nera in bocca per evitare che il bambino possa urlare: “Lo straccio in bocca indica efferatezza e determinazione nell’autore del delitto e induce a pensare alla consapevolezza del piccolo Daniele che qualcosa di tremendo stava per accadergli. I momenti che hanno preceduto il gesto con cui il padre ha affondato il coltello nella gola del bambino per la piccola vittima sono stati brevi e interminabili: è un ossimoro indispensabile a descrivere la crudeltà del gesto, che Daniele ha vissuto con l’intera angoscia e l’intero dolore immaginabili”.

E dopo la lettura di tali orrori , ho finito tutte le parole.

È l’ennesimo omicidio scaturito dall’ignoranza di chi tratta di violenza, che poteva e doveva essere evitato.

Mi auguro che Davide Paitoni venga punito dalla legge con la pena massima prevista per un crimine così orrendo.

E mi auguro che non possa mai trovare pace.

Da qui all’eternità.