OBBLIGO DI GREEN PASS “RAFFORZATO”?

DI EMILIANO RUBBI

 

 

 

Se si dovesse arrivare all’obbligo di Green Pass “rafforzato” per tutti i lavoratori, anziché all’obbligo vaccinale, sarebbe l’ennesima sconfitta per la politica.
Se il governo è convinto che il vaccino sia, come in effetti è, l’unico modo per evitare l’intasamento degli ospedali, allora dovrebbe procedere con l’obbligo.
Perché se una cosa non è obbligatoria per legge, e il vaccino oggi non lo è, è semplicemente demenziale che il non essere in possesso del certificato di avvenuta vaccinazione possa privare le persone di tutto, compresa la possibilità di guadagnarsi da vivere.
Se non si procede con l’obbligo è solo perché alcune forze politiche temono che ciò possa togliergli consensi.
E considerano tanto stupidi i propri elettori da preferire l’idea di togliergli una libertà alla volta, in modo tale che si abituino alla situazione senza troppi drammi.
Avete presente quando chiamavano “PACE FISCALE” il condono? Uguale.
Adesso vorrebbero mettere in piedi una sorta di obbligo “de facto”, senza però chiamarlo così.
È un misto devastante di debolezza politica, di vigliaccheria e di disprezzo per il proprio elettorato. Tutte cose sulle quali la Lega, ad esempio, ha da sempre fondato la propria esistenza, del resto.