I SETTE FRATELLI CERVI

DI LEONARDO CECCHI

 

Prima diedero fuoco alla loro casa. Poi, in novembre, li arrestarono tutti. I sette fratelli Cervi e il padre avevano trasformato la loro casa in un centro di riparo per chiunque rischiasse la vita a causa dei nazifascisti. La loro famiglia, famiglia di contadini, era diventata un punto di riferimento per l’Emilia.

Per questo li rastrellarono tutti. E il 28 dicembre decisero di sterminarli. Li ammazzarono tutti e sette, i fratelli Cervi. Dal più giovane, Ettore, poco più di vent’anni; al più anziano, Gelindo, quarant’anni.
La volevano estirpare quella famiglia. E quasi ci riuscirono, perché la madre dei ragazzi morì di infarto poco dopo l’assassinio dei figli. Mentre il padre, Alcide, resistette ancora molti anni perché “con quattro donne e undici nipoti piccoli…dovevo campare ancora qualche anno, avere ancora forza di lavorare, per tirare su un’altra generazione, e prima non dovevo morire”.
Nella storia dei fratelli Cervi, barbaramente assassinati il 28 dicembre 1943, la storia di una terra, la nostra, che si è ribellata all’invasore e all’oppressore che ci voleva schiavi.
A quella storia, oggi come sempre il ricordo di tutti noi.