RENZI, IL CLONE DI BERLUSCONI

 

DI GIANCARLO SELMI

Il metodo è esattamente uguale. La trasmissione di venerdì scorso su La 7, lo dimostra perfettamente e Travaglio l’ha detto: “Renzi è un clone di Berlusconi”.

Però, secondo me, “zerovirgola”, per molti aspetti è pure peggio del predecessore. Sono ambedue pericolosi, non c’è dubbio, ma “zerovirgola” è più subdolo, più meschino, ama il mimetismo, non guarda in faccia nessuno ed è molto più pericoloso. Berlusconi per lo meno si è sempre saputo chi fosse e quali interessi rappresentasse, ha dato prova, nei confronti dei suoi amici, di chi l’ha appoggiato, di essere grato. E questa è, senza dubbio, una delle ragioni della sua longevità politica, nonostante tutto.

Zerovirgola è fedele a sé stesso, nessun altro potrà mai godere della sua amicizia, perché come molte specie animali, i serpenti a sonagli per esempio, l’amicizia è un sentimento che non gli appartiene. Sono avvertiti quelli che l’hanno seguito incondizionatamente sulla nave della sua avventura politica e che l’hanno nominato capitano. Nel momento in cui la nave (come peraltro sta succedendo) dovesse affondare, Renzi non esiterà ad abbandonarla lasciando la sua attuale ciurma nella merda e ad affogare nei flutti. E già si sta preparando per farlo.

“Zerovirgola” è un Andreotti che non ce l’ha fatta. Ha tutti i difetti del divino Giulio, senza però averne i pochi pregi, la grande intelligenza ed anche la capacità di fare un passo indietro quando le circostanze lo richiedessero. Come Andreotti non conosce limite etico né barriere morali. Abbraccia qualunque partner possa dargli vantaggio e non ha nessun timore o remora di infliggergli coltellate, rigorosamente alle spalle, se dovesse rendersi necessario al fine del suo privilegio o della difesa del proprio culo. Non ha famiglia, chiama papà chi gli dà da mangiare, non prova nessun affetto o nobile sentimento che non sia diretto a sé stesso.

Marcucci, Lotti e tutti i vari renziani presenti nel PD, amano Renzi perché gli sono uguali. Sono rimasti nel PD come costola del renzismo e pronti ad organizzargli il rientro nel caso fosse andata male. La scissione di Italia Viva dal PD è stata organizzata a tavolino da quella gentaglia. Tutto programmato fin dall’inizio.

“Zerovirgola” aveva perso le elezioni e, messo in discussione per il tracollo elettorale, dovette lasciare la segreteria. Il piano doveva concludersi con “zerovirgola” figliol prodigo che si riprendeva il partito. Non è andata così perché l’appeal di Conte è stata una variabile inaspettata ed ha relegato l’ebetino al ruolo di politico più odiato in Italia.

Conte ed i 5 Stelle sono il vero motivo del naufragio di “zerovirgola”. A questo e solo a questo si devono l’odio smisurato ed i piani segreti teorizzati e, checché ne dica l’ebetino, messi in pratica.

Il “morto in casa” dei media, come dice Travaglio nel fondo di ieri sul FQ. Rimane la nausea per lo spettacolo dato da “zerovirgola” ad “Otto e mezzo” ieri. Una dimostrazione di miseria umana e morale e di arroganza, che neanche il peggior Sbardella andreottiano o nessun cultore del “lei non sa chi sono io”, avrebbe potuto. Nausea alleviata solo dalla speranza che ormai il tipo sia alla canna del gas. O ci è vicino.

La disperazione, che ha evidenziato in quel di venerdì a La 7 lo dimostra.