ARGENTINA. IL PERONISMO DEI DIRITTI SOCIALI, CIVILI E BRACCI DI FERRO CON IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

DI LUCA BAGATIN

Alberto Fernandez, Presidente peronista dell’Argentina, ha fatto presente che non si piegherà alle richieste del Fondo Monetario Internazionale, decidendo di mettere in standby l’accordo che siglò il suo predecessore, il liberale Mauricio Macri.

Se ancora non chiudiamo l’accordo (con il FMI) è perché non ci inginocchieremo, perché negozieremo affinché il nostro popolo non sia messo a rischio per ripagare il debito”, aveva recentemente dichiarato Fernandez.

In questo senso l’Argentina aveva, nei mesi scorsi, ricevuto il sostegno di Italia, Francia, Spagna, Cina, Russia e Messico, ma non di USA, Germania e Giappone. Ovvero quei Paesi che meno guardano con simpatia alle politiche nazionaliste di sinistra attuate dall’Argentina peronista.

Politiche rilanciate da Alberto Fernandez, mettendo un tetto ai prezzi e incentivando le mense popolari che, nella Città di Buenos Aires, offrono 350 mila pasti gratuiti al giorno.

Alberto Fernandez, che si è ritrovato in eredità un Paese dilaniato dalle controriforme liberali di Macri e in difficiltà a causa della pandemia Covid19, in questi anni ha provveduto a risollevare le sorti del Paese aumentando le imposte ai più ricchi e alla classe media; agevolando fiscalmente le classi più povere e distribuendo buoni pasto a oltre due milioni di cittadini poveri.

Il governo peronista di Fernandez si è molto speso anche nell’ambito dei diritti civili, approvando finalmente una legge sull’aborto e riconoscendo le persone non binarie nei documenti. Lo stesso figlio del Presidente Fernandez, Stanislao, fa parte della comunità LGBT ed è una popolare drag queen.

In tal senso, alcune settimane fa, il Presidente Fernandez aveva puntato il dito contro la Spagna che, a Castellón, nella Comunità Valenciana, su pressione del partito di estrema destra Vox, aveva fatto togliere dalle biblioteche delle scuole 32 libri contenenti tematiche LGBT. “Ripudio ogni tentativo di discriminazione e censura ovunque si verifichi”, aveva sottolineato in quell’occasione il Presidente Fernandez.

Il peronismo del XXI secolo, ad una settimana dal voto legislativo in Argentina, sta dimostrando, in linea con il Socialismo del XXI Secolo latinoamericano (nazionalista e populista di sinistra) che i diritti sociali ed i diritti civili possono avanzare di pari passo.

Luca Bagatin

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