SAPRI, LA MISTIFICAZIONE DELL’ARTE

DI CLAUDIA SABA

A Sapri è stata inugurata la nuova statua della Spigolatrice.
Alla cerimonia di presentazione dell’opera, realizzata dallo scultore Emanuele Stifano, una folla immensa.
La statua che sarà simbolo della città, nasce da una poesia di Mercantini sulla tentata rivoluzione anti borbonica.
“Sarà una bellissima rappresentazione” ho subito pensato.
Poi ho visto la foto…
Senza parole.
Mi chiedo come sia stato possibile rappresentare una lavoratrice con un abito trasparente, in atteggiamento provocante e con il sedere in bella mostra.
Ma davvero siamo ancora messe
così?
Davvero e’ normale che una lavoratrice dei campi venga rappresentata in questo
modo?
Care donne, nel 2021, continuano a “pensarci” ancora come trofeo e non come persone.
Nel 2021, il maschilismo impera alla grande.
E noi che pensavamo di aver fatto passi enormi…
Ma quando mai?
Nonostante le nostre lotte continuiamo ad essere “oggetti”, giochi e passatempi di uomini il cui solo scopo è quello di possederci.
Il maschilismo è ovunque mie care.
Subdolo, così impregnato nel tessuto sociale da far passare per normale quello che normale non è, se qualcuno ha osato dire che la statua attrarrà più turisti.
E io che avevo pensato
“finalmente una statua femminile”…
Dopo aver visto le immagini direi che sarebbe il caso di abbatterla.
Una donna così non corrisponde a una persona con cuore, testa e mani.
È solo l’immagine che troppi uomini, ma anche troppe donne, hanno ancora di noi nella loro testa.
Noi siamo e restiamo il nulla, esseri inanimati, “cose”.
Niente di nuovo, insomma.
Ci hanno esposte in bella mostra nella “piazza principale “.
E poi, chissà perché, ci rimproverano anche di essere “esasperate”.