CONTRO GLI INSULTI A LORETTA GOGGI

DI EMILIANO RUBBI
Loretta Goggi sa cantare meravigliosamente (ha una voce spettacolare e una tecnica invidiabile), sa recitare, sa fare la conduttrice, sa fare le imitazioni, ed è bravissima come attrice comica. Loretta Goggi è stata la prima donna in assoluto a condurre un telequiz in Italia e la prima donna a presentare il Festival di Sanremo. Alcuni suoi brani, come “Maledetta Primavera” sono famosi in tutto il mondo. In totale, ha venduto più di 10 milioni di copie dei suoi dischi. Da sempre vicina e amatissima dal mondo lgbtq, sebbene cattolica ed eterosessuale, Loretta Goggi ha letteralmente scritto mezzo secolo della cultura pop del nostrop paese, tanto che è praticamente imposssibile riassumere tutto quello che ha fatto in un solo post. E adesso, si ritrova insultata sul web “perchè si è rifatta” o perché, a 70 anni suonati, avrebbe cantato in playback ai “Seat Music Awards”. Lei. Insultata da migliaia di omini e donnine piccoli piccoli che non vedono l’ora di riversare tutte le frustrazioni del loro nulla su chiunque sia colpevole, ai loro occhi, di non essere esattamente come vorrebbero loro. Così ha deciso di smettere di essere presente sui social network. Perché la cattiveria colpisce tutti, anche quelli che ci sembrano nella condizione di essere tanto in alto da non doversene nemmeno accorgere. Ai tempi avevo preso malissimo la frase di Umberto Eco in cui diceva che i social hanno sdoganato milioni di imbecilli, gente che prima al massimo urlava in un bar e oggi danneggia la collettività. L’avevo presa per un’uscita chiusa, borghesissima, da intellettuale che vive in una torre d’avorio e disprezza il popolo. E invece no. Aveva ragione lui, per l’ennesima volta. Perché il suo obiettivo non era “il popolo”, era “quella parte di popolo”. E lui aveva capito diversi anni prima di tutti noi cosa sarebbe successo di lì a poco. Scusa, Umbe’.