LE TERRE RARE

DI CLAUDIO KHALED SER

Kabul non é l’Afghanistan, é una città dell’Afghanistan. La Capitale, la più importante certamente, ma é solo una piccola, piccolissima parte, del Paese.

Questa ovvia considerazione serve a stabilire che le drammatiche scene della fuga, le interviste e le notizie che provengono da quel Paese, riguardano la Città ed i suoi abitanti.

Nessuno si chiede cosa succede nel resto del Paese. A parte la “resistenza” di Massoud, confinata tra le montagne a nord est, nessuna notizia arriva dalle altre parti.

Bisogna farsi una domanda : Come mai i talebani son riusciti ad occupare TUTTO l’Afghanistan in così poco tempo ? Evidentemente con l’aiuto del Popolo afghano, quello che vive fuori da Kabul. Certamente con l’aiuto delle tribù locali che hanno dato man forte alle bande talebane. In conclusione, i 30mila di Kabul, assiepati all’aeroporto sono solo una piccola parte dei circa 40 milioni di afghani presenti sul territorio.

Sbagliato quindi affermare che gli afghani stanno scappando dal loro Paese.

E’ un modo del tutto scorretto di presentare le cose. Ma i media ci hanno abituato anche al peggio di questo. Nel clamore delle notizie, suscita comunque sorpresa il silenzio cinese. Ma chi segue con un po’ d’attenzione la politica estera di Pechino, sa che questo silenzio é tipico del Governo che, da sempre, bada più al sodo che alle chiacchere.

Come mai i Cinesi si mostrano così disponibili verso i talebani pur non avendo nemmeno un briciolo di cose in comune ? Perché i talebani rappresentano l’oggi, l’Afghanistan il sempre. E così come hanno fatto col precedente Governo, mirano a firmare contratti pluriennali per lo sfruttamento del territorio.

Chi lo comanda, ai Cinesi non importa. Oggi la Cina estrae 350mila tonnellate di rame dall’Afghanistan. le riserve di Mes Aynak, tra le più grandi al mondo, potrebbero contenere sino a 5,5 milioni di tonnellate di rame di alta qualità e grazie ad un contratto trentennale, sono di “proprietà cinese”.

Vorrei fare un passo indietro, scusandomi con voi per la “lunghezza” del post, ma mi serve per spiegare meglio questo interesse cinese.

L’Afghanistan possiede giacimenti di rame pari a circa 60 milioni di tonnellate, 3 miliardi di tonnellate di ferro, ma soprattutto, circa 2 miliardi di tonnellate di Terre Rare. Cosa sono ? Sono tutti quei metalli che oggi, ma soprattutto domani, serviranno per “guidare” la tecnologia. Sono Gallio, Germanio, Antimonio, Niobio, Silicio metallico, Tantalo, Tungsteno, ecc. Comprendono, inoltre, i metalli del gruppo del platino (Rutenio, Rodio, Palladio, Osmio, Iridio e Platino) e un ulteriore gruppo di 17 elementi, le Terre rare per l’appunto, con particolari proprietà magnetiche, che li rendono idonei per la gran parte delle tecnologie verdi., in particolare, il Lantanio, il Cerio, il Praseodimio, il Neodimio, il Promezio, il Samario, l’Europio, il Gadolino, il Terbio, il Disprosio, l’Olmio, l’Erbio, il Tulio, l’Itterbio, il Lutezio, lo Scandio e l’Ittrio.

Senza queste Terre Rare, non é possibile costruire smartphone, tablet, computer, elettrodomestici e televisori. Sono necessari, in campo medico, nell’ambito di trattamenti oncologici e per gli apparati di risonanza magnetica (MRI); nell’industria della difesa, dove vengono usate per la costruzione di droni, di sistemi radar, sonar, laser e di guida, e come componenti dei motori a reazione dei missili. Vi pare poco ?

La quantità di questi Elementi, varia a seconda delle applicazioni: in un cellulare troviamo 50 milligrammi, in un condizionatore invece 120g, in una macchina Toyota PRIUS 15 kg, in un aereo F-35, sino a 416 kg. Le quantità salgono a 1818 kg in un nave da guerra e addirittura raddoppiano in un sottomarino militare.

Vi sembrano ancora poco ?

Vi ricordate la transazione dal legno al carbone nel XIX secolo e quello dal carbone al petrolio nel XX secolo ? Allora furono l’Impero britannico e poi gli Usa ad assicurarsi lo sfruttamento (monopolio) di queste fonti energetiche. Oggi, in silenzio, é la Cina che s’accaparra quello che domani sarà indispensabile. E lo farà con o senza i talebani, perché, come ho detto, quello che conta é il suolo afghano e non certo il di lui Popolo. Coinvolgere in un “percorso umanitario” la Cina é a dir poco una richiesta stravagante.

Davanti alle Terre Rare non ci sono Diritti che tengono, non ci sono Donne picchiate, Uomini uccisi e Persone che cadono dagli aerei. C’é altro e si chiama futuro tecnologico.

Con o senza i talebani.