ADDIO A CHARLIE WATTS, MITICO BATTERISTA DEI ROLLING STONES

DI FABIO MACCHERONI

Rimbalza, come la bacchetta sul rullante sordo e dirompente, rimbalza e mi dice che stavolta per quelli come me siamo vicini alla resa dei conti, è ora di guardarsi indietro e capire che è davvero un altro giorno.

Rimbalza come le cose care, su wapp… Gianni mi scrive “è morto Charlie”. Se ti dicono solo il nome, se basta il nome, non devo aggiungere altro.

Leggeremo che i Rolling Stones torneranno in tour e rileggeremo la vita di Charlie, arrivato fra quel gruppo di scapigliati proprio mentre stavano salendo il primo gradino verso la leggenda.

Elegante, fra abiti improbabili di Keith e il trucco equivoco di Mick, si distingueva. Suonava strano, ma efficace. Strano, così strano da lasciare l’impronta nel sound dei Rolling Stones.

Mi accorgo che sto parlando di musica , meglio lasciar perdere, ne saprete più di me. E forse avrete lo stesso dolore, anche se non lo conoscete , come non l’ho conosciuto io che ho solo girato i suoi dischi, ma lo chiamavo Charlie, come uno degli amici dei vecchi tempi , vecchi, tanto vecchi che oggi ci accorgiamo quanto sono vecchi quei tempi.