LA STRAGE

DI CLAUDIO KHALED SER

A volte ci sono vittime che sono più vittime delle altre.

Certo é impossibile fare una scaletta del “vittimismo” dato che ogni Persona ha lo stesso valore di un’altra, ma quando la ferocia s’abbatte su Uomini e Donne, colpevoli solo di avere un’idea diversa o tratti somatici diversi, allora la differenza balza all’occhio.

In Afghanistan, tra le tante, c’é un’antica tribù, gli Hazara. Vivono nella regione Nord Est del Paese, hanno tratti somatici molto orientaleggianti e soprattutto sono sciiti. Tanto basta per essere le vittime designate dalla follia criminale talebana.

Gli Hazara si sono sempre opposti con forza all’avanzata talebana, subendo forti ripercussioni di vendetta. L’anno scorso, la Governatrice del distretto, Salima Mazari aveva schierato i cittadini contro l’avanzata talebana, riportando una vittoria che, di fatto, ha solo ritardato l’invasione dei talebani nella Regione.

Ma il distretto di Charkint, é stato accerchiato, gli abitanti costretti alla fuga, molti uccisi dopo esser stati torturati. Salima é stata “arrestata” dai talebani e da quel momento, di Lei, non si hanno più notizie.

La Regione ora é sotto il controllo talebano dopo che l’esercito afghano ha consegnato tutte le armi e si é dissolto. I militari americani, presenti nel distretto, sono fuggiti a Kabul, lasciando liberi i fondamentalisti di compiere ogni genere di violenza.

Gli Hazara, cosi’ come gran parte del Popolo afghano, sono stati abbandonati al loro destino.

Gli uomini hanno portato Donne e bambini sulle montagne, in posti quasi inaccessibili dove perfino i talebani faticano ad arrivare.
Vivranno nelle caverne.
L’unico modo per sfuggire alla morte.

Una strage annunciata ed ignorata. Come altre, ma questa é un genocidio.

Lo sterminio pianificato di una minoranza colpevole di opporsi al fanatismo talebano.

Vittime più vittime di tutte le altre vittime.