GLI INSULTI NON TOCCANO IL MERAVIGLIOSO MONDO DI GINO STRADA

DI EMILIANO RUBBI
Mi è capitato di leggere una serie di commenti molto brutti da parte dei soliti imbecilli (potete immaginare di quale parte politica) alla morte di Gino Strada.
Insulti, “non ci mancherai”, perfino gente che gioiva.
Stavo per scrivere un post per prendermela con questi soggetti, ricordandogli come, di fronte a un gigante che ha salvato letteralmente milioni di vite umane, i loro pareri e il loro odio equivalgano al ruggito di una pulce che minaccia la luna.
Poi ho letto quello che stavate scrivendo tutti.
Ho letto tante storie bellissime che non conoscevo su di lui, ho letto ricordi meravigliosi e commossi di un uomo immenso, uno di quelli che lascia un vuoto incolmabile nel nostro paese e nel mondo intero.
E ho letto il post di Cecilia Strada, sua figlia, che ha scritto:
“Amici, come avrete visto il mio papà non c’è più.
Non posso rispondere ai vostri tanti messaggi che vedo arrivare, perché sono in mezzo al mare e abbiamo appena fatto un salvataggio.
Non ero con lui, ma di tutti i posti dove avrei potuto essere…beh, ero qui con la ResQ – People saving people a salvare vite.
È quello che mi hanno insegnato mio padre e mia madre.
Vi abbraccio tutti, forte, vi sono vicina, e ci sentiamo quando possiamo”,
E allora ho pensato: sapete che c’è? Seguitate pure a rotolarvi nel fango del vostro odio, non serve a niente insultarvi, la vostra peggiore condanna è essere quello che siete.
C’è ancora un mondo meraviglioso, là fuori.
Un mondo che pensa agli altri senza considerarne il colore della pelle o la provenienza, un mondo dove i confini sono dei recinti che restano in piedi solo grazie alla stupidità umana, un mondo dove non esiste una “guerra giusta”, perché la guerra è sempre un crimine contro i più deboli.
E Gino Strada ha contribuito a tenerlo in vita e a crescerlo, quel mondo.
Nonostante voi.
Per questo perderete sempre.