CERTI MOMENTI

DI LIDANO GRASSUCCI

Credo che in certi momenti il cervello non sa più pensare
e corre in rifugi da pazzi e non vuole tornare

poi cado coi piedi per terra e scoppiano folgore e tuono
non credo alla vita pacifica non credo al perdono

Pierangelo Bertoli, Certi momenti

Esiste un tempo in cui devi… che caldo questa mattina si respira catrame. IL cielo è sabbia, la sabbia è nel cielo e viene giù a fare mappe delle carrozzerie di auto destinate a fare da ultima tappa per gocce di pioggia e sabbia venute dal deserto dei tuareg.

Respira catrame, ti verrebbe da sputare

Mastica e sputa
da una parte il miele
mastica e sputa
dall’altra la cera

Fabrizio De Andrè, ho visto Nina volare

Questa notte, che notte lunga un’ombra mi è venuta a trovare. Questa notte l’ombra non mi lasciava, questa notte l’ombra dei miei pensieri mi logorava, la luna già aveva qualche pezzo di meno, ma non da meno illuminava il prato che era solo per i gatti facevano le loro lotte e il cane seguiva da lontano quel chiacchiericcio felino che riconoscono bene

Che in tempo di luna piena
A ore comode, ai malfatti propizie
Erano portate in aria
Invisibilmente
In maledetti congressi
Dove venivano compiute
Diversità e quantità di incantagioni, sortilegi
Giochi bestiali ed ereticali

Ivano Fossati, Lunario di settembre

Notte di streghe, notte che l’anima strega tormenta anche la ragazza così bella da esser fata ma così eretica da aspettarsi il rogo. Ha il vizio matto di pensare le cose sue come se fossero tutte senza rendiconto ed è venuta la guardia a chiedere ragione, aveva il volto della madre o di un signore con un altro tono. Chiedevano ragione e rassettavano il tavolo dove lei non aveva neanche mangiato.

Notte di streghe che la Luna è velata da acqua e sabbia ma resta proprio bene alla vista di chi guarda questa pista illuminata d’argento.

Notte che i pensieri mi sono venuti a trovare e hanno preso il posto del sonno, no ho dormito

Ora ricordo di quell’uomo alla tv che faceva vedere lo straordinario, mirabilia di un museo fuori dell’ordinario, dove c’erano fate e gnomi. Ereticali donne che cercavano solo lo sguardo diritto oltre l’ostacolo fosse anche Dio.

Oggi sarà tempesta, oggi si scaricherà la forza del temporale. Pulirà tutto sporcando ogni cosa e quando fuggirò nel bosco sono sicuro che la vedrò volare, la dovrei acchiappare per dire a me che l’ho presa ma è bello vederla volare.

Un bubbolio lontano…
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare;
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare,
tra il nero un casolare,
un’ala di gabbiano
Giovanni Pascoli, Il temporale