RENZI, SECONDO ME

DI MASSIMO RIBAUDO
Sarà la Magistratura a decidere se Renzi e Lucio Presta siano stati davvero così imbecilli da emettere false fatturazioni all’interno della produzione del documentario “Firenze, secondo me”.
Il punto è un altro.
Il documentario, trasmesso su NOVE, ha ottenuto in media il 2% di share, poco meno di 220.000 spettatori a puntata.
Gli elettori di Italia Viva, insomma.
E’ costato circa 900.000 euro e pare che 400.000 se li sia intascati Renzi per la sua risibile e patetica narrazione del capoluogo toscano. Firenze è uno dei luoghi più belli e rigogliosi di storia e arte dell’intero pianeta, e non ha certo bisogno della faccia di Renzi per essere esaltato.
Che operazione è? Quella di un narcisista, di un referendario fallito, che si deve attaccare a questi mezzucci, come anche lo scrivere libri inutili, per autofinanziarsi. Insomma, abbiamo permesso all’ennesima spalla da avanspettacolo di quarta categoria di indebolire il Paese, perdendo una marea di tempo, denaro e dignità.
Smettiamola. Pensiamoci, quando sentiremo persone che conosciamo intenzionate a votare Salvini o Meloni. Altre due mezze figure di scarto, pompate da una propaganda mediatica sempre alla ricerca dell’uomo del destino. Non esistono gli “uomini del destino”. Esistono persone capaci e coglioni.
E sono otto anni che dico che cosa è Renzi.