RUSSIA. PROVE DI COALIZIONE A SINISTRA PER BATTERE IL “TOTALITARISMO LIBERALE” DI PUTIN

DI LUCA BAGATIN

Il 24 giugno scorso si è tenuta la seconda fase del XVIII Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggior partito di opposizione russo, nel quale è stato comunicato che alle elezioni del 19 settembre prossimo, per il rinnovo della Duma, il parlamento russo, le liste del KPRF uniranno ben 56 organizzazioni di sinistra, fra cui il “Fronte di Sinistra”, “Per un Nuovo Socialismo” e “Russia Lavoratrice” (Trudovaya Rossya).

Come riportato dal sito di informazione Gazeta.ru, al Congresso era presente anche lo scrittore Zakhar Prilepin (ex nazionalbolscevico del partito di Eduard Limonov, ma da lui espulso), co-Presidente del partito socialista patriottico “Russia Giusta – Per la Verità (Za Pravdu)”, al quale ha aderito recentemente anche l’attore statunitense Steven Seagal.

Come riportato da Gazeta.ru, Prilepin ha affermato di non essere stato cacciato dal Congresso (nonostante il suo partito non fosse stato ufficialmente invitato), ma, anzi, il Presidente del KPRF Zjuganov sembra abbia accettato di discutere e di valutare una possibile coalizione di sinistra più ampia, senza che i due partiti debbano fondersi.

Prilepin ha aggiunto che tale coalizione potrebbe creare la più grande fazione parlamentare nella Duma di Stato e nelle assemblee locali, la quale permetterebbe di “resistere con maggiore successo all’insorgenza del totalitarismo liberale” (rappresentato dal partito di Putin) e lavorare per far uscire il Paese dalla crisi.

Il leader comunista Zjuganov contesta unicamente a Prilepin la sua fusione con i socialdemocratici di “Russia Giusta”, guidati da Sergey Mironov e gli ha più volte chiesto di entrare nel Partito Comunista della Federazione Russa. Invito respinto al mittente da Prilepin.

I programmi dei socialisti patriottici di “Russia Giusta – Per la Verità (Za Pravdu)” e quelli del Partito Comunista di Zjuganov coincidono su molti punti. Ad esempio sulla nazionalizzazione dei settori strategici dell’economia; l’aumento degli investimenti pubblici in sanità e istruzione portandoli al 7% del PIL in ciascuno di questi settori; l’aumento delle tasse ai più ricchi; la cancellazione dell’inumana riforma pensionistica e l’aumento del salario minimo.

Possibile, dunque, un’ampia coalizione di sinistra patriottica e anticapitalista.

Dubbiosi in merito, da sempre, i nazionalbolscevichi de “L’Altra Russia di Eduard Limonov” e i “Comunisti di Russia” di Maxim Suraykin, i quali considerarano sia i comunisti di Zjuganov che i socialisti patriottici di Prilepin e Mironov troppo transigenti nei confronti del governo Putin e eccessivamente moderati.

Questi due partiti hanno spesso partecipato ad eventi politici e culturali unitari, negli scorsi mesi.

Luca Bagatin

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