RUSSIA. CONGRESSO COMUNISTA (KPRF) IN VISTA DELLE ELEZIONI. “L’ALTRA RUSSIA” DI LIMONOV IN PIAZZA CONTRO LE PERSECUZIONI POLITICHE

DI LUCA BAGATIN

Il 24 giugno si è aperta, a Mosca, la seconda fase del XVIII Congresso del Partito Comunista della Federazione Russa (KPRF), maggior partito d’opposizione nel parlamento russo, aperta dal Presidente del Comitato Centrale Gennady Zjuganov.

Al Congresso erano presenti 198 delegati su 215 e ha avuto lo scopo di presentare il programma elettorale del partito – in vista delle elezioni parlamentari di settembre – e di stabilire le liste elettorali.

Le liste del KPRF saranno aperte non solo a componenti del partito, ma anche ad altre 56 organizzazioni di sinistra, fra le quali rappresentanti del “Fronte di Sinistra” e del movimento “Per un Nuovo Socialismo”, guidato dal politiologo Nikolay Platoshkin, recentemente condannato dalla giustizia russa con la mai provata accusa di “estremismo” e di “incitazione di rivolte di massa”.

Platoskyn, presente al Congresso, ha fatto presente che: “Quest’anno, alle elezioni della Duma del 19 settembre, è necessario mettere da parte tutte le divisioni, per unire il blocco di sinistra intorno al Partito Comunista della Federazione Russa, il più forte e potente partito di sinistra del nostro Paese”.

Il Presidente Zjuganov ha dunque riassunto alcuni dei punti programmatici principali con i quali in KPRF e i suoi alleati intenderanno presentarsi, contrapponendosi al liberal-conservatorismo del partito “Russia Unita” di Putin:

– Instaurazione immediata di un salario minimo di 25 mila rubli.

– Garantire la piena accessibilità di sanità e istruzione di qualità.

– Abolizione dell’inumana “riforma pensionistica”.

– Garanzia del posto di lavoro per tutti coloro i quali sono pronti e disposti a lavorare.

– Sistema fiscale equo. Tassa progressiva sui ricchi; esenzioni delle imposte sul reddito alla parte più povera della popolazione.

– Nazionalizzazione di: risorse naturali, fondi agricoli, industrie strategiche e banche. Rifiuto di tutti i piani di privatizzazione.

– Nuova industrializzazione ad alta tecnologia che porti il Paese ad essere all’avanguardia nel mondo.

– Ammodernamento del settore agricolo.

– Fornire alloggi a tutti coloro i quali ne hanno bisogno.

– Rinnovare il potere a tutti i livelli attraverso elezioni giuste, senza falsificazioni né manipolazioni.

Al Congresso è intervenuto anche Pavel Grudinin, già candidato del KPRF alle elezioni presidenziali del 2018 e direttore dell’azienda agricola “Fattoria Lenin”, un’azienda agricola collettivizzata per la quale fu accusato dalle autorità, nel 2019, di mai provate malversazioni finanzierie, che purtuttavia gli causarono il decadere della sua carica di deputato alla Duma.

Grudinin ha affermato in particolare che “La Russia deve farsi vaccinare contro il capitalismo !”

I lavori del Congresso possono essere seguiti direttamente nel sito del partito al seguente link: https://kprf.ru/

Nel frattempo, nella città di Volgoda, i nazionalbolscevichi de “L’Altra Russia di Eduard Limonov” hanno organizzato dei picchetti dimostrativi di fronte all’ufficio del procuratore regionale e presso l’Assemblea legislativa, chiedendo l’abolizione dell’articolo 282 del codice penale della Federazione Russa, che mette all’indice quei partiti ritenuti “estremisti”.

E’ proprio attraverso tale articolo che numerosi partiti di opposizione, in particolare di sinistra (ma anche di destra, visto che anche le organizzazioni legate a Alexey Navalny sono state ritenute “estremiste”), non sono stati ammessi alle elezioni o sono stati ritenuti illegali.

Gli attivisti de “L’Altra Russia di Eduard Limonov” ritengono che “nessuna organizzazione pubblica, nemmeno la più sgradevole, e i suoi attivisti, dovrebbero essere perseguitati per motivi politici”. Ritenendo dunque che, sino a che rimarrà in vigore tale articolo di legge, “tutte le organizzazioni politiche” – in Russia – “sono in pericolo”.

E, proprio pochi giorni fa, la responsabile del partito nazionalbolscevico di Mosca, Olga Shalina, e la sua amica Maria Alekhina, delle Pussy Riot, sono state arrestate e successivamente rilasciate.

Ormai, chi si oppone al regime liberal-conservatore, subisce sempre la stessa repressiva sorte.

Chissà se il 19 settembre ci saranno davvero finalmente elezioni libere e giuste, capaci di ribaltare la situazione e di restiture alla Russia la dignità che Vladimir Lenin le diede nel 1917…

Luca Bagatin

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