OUTLOOK OCSE, IN RIALZO LE STIME DEL PIL PER IL 2021 E 2022

DI VIRGINIA MURRU

 

L’Ocse ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul Pil italiano, a determinare l’incremento della crescita sarebbero in particolare l’accelerazione della campagna vaccinale in tutto il Paese, oltre alle misure di sostegno varate dall’esecutivo.

Le nuove stime portano il Pil del corrente anno a +4,5% e nel 2022 a +4,4%. Si tratta dunque di stime riviste al rialzo rispetto a quelle formulate nel mese di marzo, previste allora a +4,1% nel 2021 e +4% nel 2022.

Secondo le valutazioni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, il Pil dell’Italia si riporterà ai livelli pre-pandemia del 2019, il prossimo anno. L’avanzamento delle vaccinazioni determinerà nei prossimi mesi un allentamento delle restrizioni, e ci si attende dunque un impulso decisivo per la ripartenza del Paese.

Anche le politiche fiscali, con relative riforme, svolgeranno un ruolo importante per la ripresa, già nel prossimo semestre, con un marcato impulso nel tessuto produttivo. A dare la spinta propulsiva maggiore sarà poi l’incidenza della crescita globale, in sintonia sempre con le vaccinazioni e il venir meno dei blocchi imposti all’attività produttiva.

La ripresa con ritmi più intensi determinerà un aumento nel volume degli scambi, e dunque dell’export, che nel volgere di quasi un anno e mezzo, ha subito, per ovvie ragioni. flessioni notevoli.

Si stima che la crescita globale sarà del 5,8%, mentre in Eurozona del +4,3%.

La capo economista, Laurence Boone, ha dichiarato al riguardo:

“Con sollievo osserviamo che le prospettive economiche sul piano globale sono promettenti, ci rammarica solo rilevare che c’è una certa disomogeneità”.

L’economia del pianeta continua quindi a manifestare segni di ripresa, malgrado ci siano ancora aree colpite da nuovi focolai. Si stanno impiegando, secondo l’Organizzazione parigina, tanti sforzi ovunque nel mondo per stimolare la ripresa, e abbandonare gli acquitrini in cui l’economia si è bloccata. Ci sarà una notevole riscossa, ma non si potranno raggiungere in tempi brevi i valori di crescita pre-pandemia. E’ del resto la convinzione di tutti gli Organismi economici internazionali.

Il movimento positivo in ambito commerciale, secondo l’analisi dell’Ocse sullo stato dell’economia italiana, spingerà l’acceleratore sui consumi, e favorirà gli investimenti. Riprenderà a crescere anche l’occupazione, così tanto bersagliata durante il corso della pandemia: secondo i dati Istat si è lasciato sul campo quasi un milione di posti di lavoro.

Per la ripresa della normalità sarà determinante rimuovere i blocchi sulla mobilità, al fine di ripristinare i ritmi precedenti all’emergenza sanitaria.

Positiva, secondo l’Ocse, l’orientamento delle politiche green dell’esecutivo italiano, e gli investimenti sulla digitalizzazione, nonché gli interventi diretti ad una crescita più inclusiva. L’Ocse rileva inoltre che i livelli di risparmio raggiunti negli ultimi anni, sono destinati a ridursi. Non ci sono previsioni positive sull’occupazione, soprattutto per il personale qualificato, giovani e donne. Si tornerà ai livelli precedenti la pandemia nel 2022.

Sempre in relazione alla situazione economica e finanziaria del Paese, l’Ocse stima che il debito calerà, dal 159,6% del corrente anno al 157% del 2022. La riduzione del debito pubblico sarà possibile grazie ai tanti interventi dell’esecutivo nei vari settori produttivi, ma sarà l’allentamento delle restrizioni a riaccendere lentamente tutti i motori della produzione, in particolare nel settore manifatturiero.  Previsto in questi scenari anche l’aumento dell’export, che risulterà trainante nella particolare congiuntura economica che il Paese sta vivendo.

Di grande importanza, secondo gli esperti in Prospettive Economiche, saranno gli investimenti pubblici, possibili grazie alle risorse e al Piano di rilancio del Next Generation Eu, che stimolerà in particolare l’investimento privato. Il PNRR sarà inoltre decisivo per scuotere l’economia in tutti i settori.

L’impatto negativo esercitato in modo micidiale dalle misure di emergenza sanitaria, non si dissolveranno nel nulla da un trimestre all’altro: nel 2022 i fallimenti aumenteranno, per ovvie ragioni, dato che il ritorno alla normalità, farà venire meno i tanti sostegni economici decisi dall’esecutivi tramite il varo di decreti destinati a supportare imprese e famiglie.

In ogni caso l’economia sarà monitorata regolarmente, e continuerà, se ricorre il caso, ad essere sostenuta laddove le difficoltà della ripartenza si avvertiranno di più. Secondo l’Ocse, non vi sono seri rischi legati all’aumento dell’inflazione. Anche se i dati Istat qualche allarme lo stanno sollevando, dato che il mese di maggio è il quinto consecutivo di aumenti riscontrati nell’inflazione, secondo l’ultimo rilevamento si è attestata all’1,3%.

Per quel che riguarda le finanze pubbliche, l’esecutivo è deciso a portre avanti una politica di bilancio espansionista, poiché tanti sono gli interventi che richiedono risorse dello Staato, finalizzati a rimettere in moto l’intero sistema economico, con particolare riguardo agli investimenti destinati all’incremento dell’occupazione.

Scrive l’Ocse nel suo outlook  dedicato all’Italia:

“Un ulteriore sostegno alla politica di bilancio rilancerà la crescita nella seconda metà del 2021 e manterrà la capacità produttiva, ma aumenterà anche i livelli di debito pubblico.”