LASICUREZZA DELLE ATTIVITA’ DI IMPRESA

DI MASSIMO RIBAUDO

Per anni, la destra più scellerata e inutile della storia – Lega e Fratelli d’Italia – ci ha parlato dell’importanza della SICUREZZA. Sicurezza dai criminali di pelle non bianca, immigrati, sicurezza dai pericolosissimi drogati, sicurezza dai terribili terroristi e dai comunisti.

Oggi invece scopriamo che le categorie che attentano alla nostra sicurezza non sono quelle individuate dalla destra fascista e razzista. Sono gli imprenditori che non fanno i controlli ai macchinari, agli impianti, che non rispettano le regole di manutenzione e delle procedure, appunto, di sicurezza sul lavoro e sulla fruizione dei servizi da parte degli utenti.

Il caso del Ponte Morandi a Genova è paradigmatico.

Chi ci pone in una condizione di PERICOLO è il modello capitalista RAPACE, che risparmia sui costi di riduzione del rischio e del danno.
La SICUREZZA E’ UN COSTO sul quale non si può risparmiare.

Voliamo usare i soldi del Recovery per aiutare il sistema imprenditoriale ad aggiornare i protocolli di sicurezza? Facciamolo. Poi, però ci si deve dotare, come per il settore agroalimentare, di nuclei di polizia di CONTROLLO su frodi e omissioni dolose delle procedure di protezione.

Gli omicidi, i reati contro la persona, stanno diminuendo.
Aumentano invece gli incidenti sul lavoro e le tragedie come quella, terrificante, della funivia Stresa-Mottarone.

Giusto aiutare gli imprenditori, giusto chiedere agli imprenditori RESPONSABILITA’, in attuazione del principio costituzionale che all’art. 41 dispone che ““L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

E’ tempo di attuare fedelmente questo principio.